Entra in atto la nuova normativa del poker

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E’ancora vivo nel cuore di chi ama il Texas Holdem il ricordo del tragico evento accaduto all’All-In club di Genova il cui dato va, purtroppo, tragicamente aggiornato: i due ustionati gravi sono deceduti, divenendo dei nomi che rimarranno indimenticabili nello spirito e nelle menti di chi sta lavorando sodo, da anni, per realizzare quello che oggi è divenuto uno dei movimenti sportivi più in espansione, soprattutto tra i più giovani. Proprio per questo la comunicazione uscita qualche giorno fa, il 25 novembre, sulla Gazzetta Ufficiale vuole essere un punto di riferimento per tutti i praticanti del poker.


L’obiettivo della pubblicazione e di rendere ufficiale ciò che, poco più di 2 mesi fa, è stato reso “legale” da un decreto legge che autorizzerà, secondo dei canoni fissi e sui quali bisognerà attenersi, il gioco del Texas Holdem entro dei club registrati e che verranno controllati dalle federazioni di gioco di poker reale alle quali sono registrati. Inoltre il gioco online verrà legalizzato richiedendo un’autorizzazione presso l’AAMS, attuale amministratrice unica del gioco d’azzardo e, da qualche mese, anche delle poker room virutali.

A riprova dello spirito di lavoro con la quale si è voluto iniziare questo cammino vi è la serie di retate che hanno portato, soprattutto al nord, alla chiusura di molti club accusati di praticare, addirittura attraverso pubblicità via internet, tornei assolutamente illegali con buy-in anche superiori alle migliaia di euro. Bisogna infatti comprendere che il poker reale è e deve rimanere per tutti un’occasione di divertimento e di competizione e non di arricchimento.

Molto scettico ero in quel settembre osservando le ferree regole alle quali lo stato aveva costretto i diversi club, ritenendo il sistema poker italiano, probabilmente sbagliando anzi quasi sicuramente sbagliando, molto più maturo di quello che in realtà è. Fuoriesce dalla tragica vicenda genovese che l’incendio sarebbe nato dal fatto che un giocatore sia stato “derubato” dagli organizzatori sia per quanto riguarda la legalità della sala sia per quanto riguarda il prezzo pagato per giocare. Motivi che, in qualsiasi caso, non giustificano due morti per quanto accidentali esse siano.

Da questi punti fissi è bene partire per tutti: dallo stato, dalle associazioni e dai club che tanto stanno mettendo in questa faccenda per rendere lo sport del poker una attività sana e legale, che possa essere giocata senza la paura che diventi una droga, a meno che sia una droga benigna sia chiaro.

Con la speranza nel cuore aspetto il futuro del gambling italiano con la visione che sia sempre più roseo, sempre più praticato e, cosa ancora più importante, sempre più legale.

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