Giocare da Under The Gun

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Partiamo da un presupposto importante prima di iniziare a parlare riguardo il “come giocare” nella posizione di Under The Gun: tutti prima o poi ci devono passare. A parte gli scherzi e le ovvietà la posizione UTG (abbreviazione appunto di Under The Gun) è una di quelle che non vorremmo mai avere. Le motivazioni sono delle più svariate ovviamente, ma la maggiore è che in quella situazione non possiamo, sostanzialmente, ipotizzare nessun tipo di gioco. Siamo i primi a parlare e solo l’esperienza su quel determinato tavolo e la conoscenza dei propri avversari ci può dire come fare a ottimizzare il profitto di questa mano.


Partiamo innanzitutto con lo spiegare cosa è la posizione di Under The Gun. L’UTG è quel player che, in una determinata hand, si trova alla sinistra del Big Blind, o Grande Buio, ed è quindi costretto a parlare per primo una volta consegnate le starting hand. La difficoltà di giocare in questa posizione, che si evince tra l’altro anche dal simpatico nome che questa possiede, consiste nel fatto che si è aperti ad un qualsiasi rilancio da parte dei nostri avversari al tavolo. Proprio per questo l’UTG ha questo nome, che italianizzato sarebbe “sotto tiro” o “a tiro di pistola”, perchè a inizio mano saremo a tiro di tutti i nostri avversari.

Proviamo ad immedesimarci in questa situazione da “puntati” con la pistola: quali sono le reazioni che spontaneamente vi verrebbe da fare? Le risposte sono sostanzialmente due e che contraddistinguono, solitamente, anche lo stile di gioco che un player ha al tavolo in relazione, anche, a quello che i suoi avversari hanno: o fuggiamo impauriti o spariamo un colpo all’aria e dimostriamo la nostra forza.

Innanzitutto è consigliabile giocare, in posizione UTG, solo con mano relativamente forti. Va considerato infatti che saremmo a tiro di rilancio da parte dell’intero tavolo e che, una volta sceso il flop solo i blind parleranno prima di noi, per cui potrebbero seguirci carte anche migliori delle nostre e quindi con odd maggiori per la vittoria. Detto questo, tanto per comprendere la situazione, bisognerebbe scendere in campo solo con mani particolarmente forti quali sono quelle dei primi 3 gruppi della Tabella di Sklansky o al massimo qualche coppia medio-alta, ma proprio se il tavolo ce lo permette.

Definite le carte che si ha in mano ovviamente bisogna scegliere come entrare nel piatto. Se si è deboli, troppo deboli, è sempre bene foldare. La posizione UTG è vigliacca e come tale va giocata solo se siamo pronti a subire i “colpi di pistola” dei nostri avversari, in caso contrario avremmo solo buttato chips inutilmente. Altrimenti, se ci sentiamo forti e vogliamo giocarcela, è molto sconsigliabile andare call. Sarebbe bene, infatti, essere aggressivi, specie se si hanno delle coppie. Giocare da UTG, come detto, comporta molti avversari dietro di noi ed eliminarne alcuni elevando il livello del piatto è un’ottima strategia.

Ricordate però di non sopravvalutare le vostre carte e di gestire il vostro gioco da UTG in relazione al comportamento, e ai conseguenti rilanci e contro-rilanci, dei vostri avversari. Se un giocatore molto solido rialza la vostra puntata significa che sarà particolarmente forte e come tale dobbiamo poi valutare un’eventuale resa. Anche per evitare di comprometterci, magari definitivamente, dal torneo o dal tavolo di gioco.

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