L’intelligenza artificiale inizia a studiare il poker

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Un’inchiesta condotta da Alessandro Martorana per International Business Times, spiega che il prossimo passo dell’intelligenza artificiale sarà quello di imparare a giocare a poker e migliorarsi strada facendo. Ecco per quale motivo. 

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Tutto si spiega a metà dell’articolo. Per cui, evitando premesse sul sistema di intelligenza artificiale AlphaGo che è riuscito a battere uno dei campioni assoluti della storia del gioco strategico, Lee Se-dol, passiamo subito ai fatti.

Due ricercatori dello University College London, Johannes Heinrich e David Silver hanno deciso di portare la loro macchina fino ai tavoli verdi. Per questo hanno provato ad insegnare al computer come giocare a poker nelle sue due varianti più comuni, il Leduc che si gioca con un mazzo di sei carte e poi anche il Texas Hold’em, considerato la variante più complessa.

In parole più semplici, il principio applicato è stato lo stesso che ha permesso ad AlphaGo di sconfiggere Lee Se-dol: il computer ha migliorato le proprie capacità giocando ripetutamente contro sé stesso. In questo modo il sistema di intelligenza artificiale è riuscito a raggiungere un livello praticamente perfetto dal punto di vista matematico.

A differenza di quanto molti ritengono, il Texas Hold’em (così come molte altre varianti del poker) richiede abilità matematiche che riducono di parecchio l’incidenza della fortuna, quantomeno nel lungo periodo. “Perché le stesse cinque persone fanno la finalissima dei mondiali di poker ogni santo anno? Che cosa sono, i più fortunati di Las Vegas?”, diceva Matt Damon in Rounders.

Quindi in futuro toccherà capire chi è seduto con noi al tavolo verde, soprattutto se si tratta di un tavolo virtuale. Non siete d’accordo?

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