Poker, Minieri Vs LucioM: sarà supersfida al cash

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Dario Minieri ha lanciato il guanto di sfida a Lucio “lucioM” Martelli. Attraverso il forum del sito di “Assopoker” il pro di PokerStars ha voluto replicare alle provocazioni di Martelli, che lo ha definito un player dal gioco “predictable” (prevedibile), proponendo un challenge di cash game. Martelli non manca di falsa modestia quando si reputa “il più forte giocatore italiano di cash online di uno contro uno” e ha dichiarato di essere in grado di battere Minieri giocando anche su più tavoli. Parole alle quali il bolognese ora dovrà fare seguire i fatti. Con lo spirito competitivo che lo contraddistingue, Minieri ha infatti postato questo messaggio: “Lucio (…) vorrei sfidarti in heads up. Vai decantando di essere il più forte e dici che sono predictable? Se è così non avrai problemi a dimostrarlo sul campo… Ok metto i miei soldi facili in pista, facciamo 50k mani? Niente scommesse perché non sono legali. Tre sessioni al mese di 3/5k mani ciascuna di media… Decidi tu gli stakes. Si gioca naturalmente ai tavoli di Pokerstars.it. Accetti o rifiuti?

Martelli è un 28enne che vive a Bologna. E’ cresciuto facendo la spola tra Italia e Stati Uniti e si è laureato in economia con la lode. Ha iniziato a giocare a poker al 2/4 sulla poker room creata da Gus Hansen nel 2004 dopo aver venduto delle assicurazioni da qualche migliaio di euro. Il poker per lui, a differenza di molti altri giocatori, non è tanto un divertimento quanto una fonte di guadagno. A chi gli ha chiesto le ragioni della sua passione per questo gioco e perché solo nella modalità online, Lucio ha quindi risposto: “Ci sono elementi oggettivi che nascono dal saper fare i conti: si giocano meno mani, online posso giocare a qualsiasi ora e fumare mentre lo faccio, senza perdere bui come avviene invece dal vivo. Non parliamo poi delle spese che comporta una trasferta: alberghi ristoranti e trasporti. Inoltre, in questo tipo di tornei a partire da un certo punto ogni scelta che fai dipende solo dalle dimensioni dello stack di ciascun giocatore al tavolo. Per questo serve sapere in ogni momento quante chip hanno davanti i nostri avversari e dal vivo non lo sai mentre online le cifre sono sempre visibili. Ultima cosa, ma non meno importante, è la mancanza di un regolamento unico applicato ovunque allo stesso modo. Per me è semplicemente assurdo che i direttori di torneo possano interpretare diversamente una regola. Una volta ho scritto un articolo intitolato “24 motivi per non giocare live”. Analisi ovviamente molto soggettiva, ma altrettanto interessante. Vedremo se Minieri riuscirà a scalfire le sue certezze.

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