Racconti di Poker: L’inizio del gioco

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Gioco Poker

Appuntamento ogni sabato e domenica con i Racconti di Poker di Luciana Cameli

E’ il mio primo torneo di poker live e non voglio buttare all’aria questa possibilità di potermi vedere piazzato a un posto decente nella classifica finale. 200 euro di buy-in per me equivalgono quasi a mezzo stipendio, ma voglio provare, testardo come sono. Me la sento di giocare e voglio dare il massimo.

Sto investendo su me stesso, sulla mia scommessa, sul mio Io. Mi siedo e gli altri sono intorno a me. Ho il Dealer davanti, che ha la stessa aria di tutti, pronti a colpirti più dei tuoi avversari. Lo sport a volte è un gioco di squadra, io ora sono la mia squadra.

Inizia il gioco.

5000 chips iniziali bastano per bruciare ogni buio, ma io sono a caccia della luce, voglio trovarla, amarla e godere nel poterla ammirare. Le prime mani vado in Fold, con carte apparentemente scadenti. Dopo un pò inizio le prime puntate, ma senza essere aggressivo, studiando anche le mosse di ogni giocatore. Vinco alcuni piatti e passate 3 ore di gioco ho 9500 chips da cullare. Ma voglio di più.

L’adrenalina sale e il silenzio è nella mia mente. Ho la massima concentrazione e in una mano azzardo un All-In con Aq-Kp. Foldano tutti tranne il leader del tavolo, che mostra 13000 chips. Lui accetta la mia chiamata e andiamo in sfida. Per un attimo mi crolla il mondo addosso e non so il motivo. Ero sicuro che nessuno provasse a rischiare, e neanche lui. L’avversario mostra 10c-10q.

Il verdetto finale recita le seguenti carte:

Flop 7p-9p-10f
Turn Kc
River 9q

Io sono fuori.

Per un attimo non capisco nulla, so solo che devo alzarmi, consegnare il mio cartellino con il numero che mi hanno assegnato e lasciare il tavolo. Con l’aria disorientata mi appoggio a un angolo e cerco di capire ciò che è successo. In fretta si è svolto tutto e ora non so più dove sono le mie emozioni. Ero partito con la mia energia, poi con l’attenzione delle prime mosse e infine con l’adrenalina che ha segnato la mia fine.

“The End. Game Over. Il gioco è finito.
Non hai vinto, ritenta la prossima volta.”

Il primo pensiero sono i 200 euro buttati all’aria e poi sale la rabbia verso me stesso. Una ferocia che non mi fa calmare. Non mi spiego il motivo di quel passo falso. Dovevo difendere le mie chips e invece le ho date in pasto alla fortuna. Questo è Poker? Si, anche, ma io non volevo questo e dovevo stare attento e resistere per arrivare in fondo o almeno avvicinarmi al mio obiettivo.

Ora vorrei annegare. Sparire.

D’un tratto però, mi balza in testa un pensiero: “Questo è Poker”.
Faccio un sorriso pieno di amarezza, pensando però, che sono comunque fiero di me, e che in fondo ho giocato bene e come il mio istinto dettava. Forse non sono uno che si frena e dal vivo ho visto un mio lato nel gioco, che online non conoscevo.

Ho perso 200 euro, ho perso una pole position ma non la mia passione per il poker.

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