Strategie poker: la psicologia del freeroll

Spread the love

strategia-freeroll

I freeroll un tempo venivano considerati dai poker players come dei tornei di poco valore, ma ultimamente le poker rooms offrono sempre più eventi a buy-in zero con in palio consistenti premi in denaro o addirittura qualificazioni ad eventi live ed online di grande prestigio.
Nello specifico potremmo dire che giocare in un freeroll a volte è davvero complicato, in quanto molti rounders, partendo dal presupposto che non hanno pagato nulla per giocare, tendono a fare call e raise a dir poco sconsiderati ed all-in selvaggi che rovinano la partita a chi invece prende il torneo sul serio per non precludersi la possibilità di arrivare a premio.
Come riuscire quindi ad affrontare con il giusto approccio i freeroll?
Durante i primi livelli di blinds, nonostante i bui siano generalmente bassi, assistiamo a diversi all-in preflop, spesso con mani marginali o fortemente discutibili, cosa che in un normale torneo o Sit&Go solitamente non avviene. Con l’aumento dei blinds, c’è comunque la maggioranza di poker players che giocano loose chiamando con qualsiasi mano e lasciando spesso alle proprie spalle una scia di player out vittime di bad beats.
Tutto ciò, all’apparenza folle, potrebbe per noi rappresentare un grosso vantaggio: infatti basta che ci ricordiamo che al tavolo c’è sempre qualcuno che chiama e agire di conseguenza, limitando i bluff (nei freeroll raramente vanno a buon fine) e giocando chiusi e aggressivi quanto basta.
Teniamo poi sempre presente quella legge statistica tanto cara ai rounders, quella della varianza: magari in un freeroll potremo uscire per mano di qualcuno più forrtunato e a causa di un call incosciente, ma sul lungo termine – se siamo dei bravi giocatori – i risultati non tarderanno a farsi vedere.
I freeroll un tempo venivano considerati dai poker players come dei tornei di poco valore, ma ultimamente le poker rooms offrono sempre più eventi a buy-in zero con in palio consistenti premi in denaro o addirittura qualificazioni ad eventi live ed online di grande prestigio.
 
Nello specifico potremmo dire che giocare in un freeroll a volte è davvero complicato, in quanto molti rounders, partendo dal presupposto che non hanno pagato nulla per giocare, tendono a fare call e raise a dir poco sconsiderati ed all-in selvaggi che rovinano la partita a chi invece prende il torneo sul serio per non precludersi la possibilità di arrivare a premio. 

Come riuscire quindi ad affrontare con il giusto approccio i freeroll?
 
Durante i primi livelli di blinds, nonostante i bui siano generalmente bassi, assistiamo a diversi all-in preflop, spesso con mani marginali o fortemente discutibili, cosa che in un normale torneo o Sit&Go solitamente non avviene. Con l’aumento dei blinds, c’è comunque la maggioranza di poker players che giocano loose chiamando con qualsiasi mano e lasciando spesso alle proprie spalle una scia di player out vittime di bad beats.
 
Tutto ciò, all’apparenza folle, potrebbe per noi rappresentare un grosso vantaggio: infatti basta che ci ricordiamo che al tavolo c’è sempre qualcuno che chiama e agire di conseguenza, limitando i bluff (nei freeroll raramente vanno a buon fine) e giocando chiusi e aggressivi quanto basta.
 
Teniamo poi sempre presente quella legge statistica tanto cara ai rounders, quella della varianza: magari in un freeroll potremo uscire per mano di qualcuno più forrtunato e a causa di un call incosciente, ma sul lungo termine – se siamo dei bravi giocatori – i risultati non tarderanno a farsi vedere.

Lascia un commento