Libri del Poker: “Super System II” di Doyle Brunson

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A quasi trent’anni dall’uscita del primo volume, Doyle “Texas Dolly” Brunson riprende in mano “la macchina da scrivere” per dare alla luce quello che è probabilmente uno dei libri sul Poker più famosi e venduti al mondo, “Super System II”.

Il secondo capitolo della saga di Texas Dolly offre differenti spunti di gioco, nuove strategie, approfondimenti sulla tecnica e un approccio al Poker seguito dagli occhi di chi lo ha visto mutare nel tempo, a partire da quei primi World Series of Poker in cui i partecipanti sfioravano la decina fino ai giorni nostri, in cui basta spesso un dollaro per poter sognare Las Vegas e il suo Main Event WSOP da migliaia di poker players.

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Libri del poker: “The Book of Bluffs” di Matt Lessinger

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Tra i tanti libri essenziali nella nostra personale biblioteca pokeristica non può certo mancare questa chicca di Matt Lessinger, un libro unico nel suo genere, che esamina il poker attraverso uno degli aspetti fondamentali di questo meraviglioso gioco, il bluff.

“The Book of Bluffs” quindi non si sofferma sulle mani fornendone una impersonale descrizione, ma va ad analizzare quella parte nascosta che spesso rimane fuori dai discorsi dei professionisti, sebbene sia una componente essenziale.

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Libri del Poker: “Play poker like the Pros” di Phil Hellmuth

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Il nome di Phil Hellmuth Jr. risveglia immediatamente il rispetto di tutti i poker players: ci vuole davvero tanta bravura per riuscire a portare a casa undici vittorie al World Series of Poker.
Nel 2003, forse per il desiderio di tramandare ai rounders di tutto il mondo il suo sapere, questo fuoriclasse dei tavoli verdi ha deciso di pubblicare un libro, “Play poker like the Pros” in cui prova ad insegnarci le tecniche per diventare dei bravi giocatori di poker. Immediatamente il libro ha stabilito un record di vendite tra tutti gli amanti del settore… scatenando però una serie di critiche – a volte molto aspre – sia per lo stile di scrittura che per i consigli in sè.
Snocciolando con una precisione chirurgica i dettagli di tante possibili mani e conseguenti azioni, Phil Hellmuth analizza non soltanto il gioco live ma anche le caratteristiche del poker online. Fa da cornice al tutto un glossario ben sviluppato e a tratti anche divertente.
Nel libro sono contemplate diverse varianti del poker, inclusi il più famoso Texas Hold’em, l’Omaha ma anche il Seven-Card Stud e il Razz. Partendo dalle regole di base in modo da favorire l’approccio anche ai newbie, Hellmuth spiega poi le strategie più avanzate con un focus particolare sull’importanza dei raise e del bluff.
Certo, le critiche letterarie non spettano a noi… difficile però il confronto con capolavori della bibliografia pokeristika come i vari manuali di David Sklansky e Mike Caro. Ciò che ci sentiamo di dire è che è un manuale piacevole per chi si avvicina al poker, ma non aiuta molto chi sul tavolo verde ha già mosso più dei primi passi.
Phil Hellmuth è già un grandissimo campione di poker, e chiedergli di essere anche un ottimo scrittore e insegnante sarebbe forse un tantino eccessivo.

Il nome di Phil Hellmuth Jr. risveglia immediatamente il rispetto di tutti i poker players: ci vuole davvero tanta bravura per riuscire a portare a casa undici vittorie al World Series of Poker.

Nel 2003, forse per il desiderio di tramandare ai rounders di tutto il mondo il suo sapere, questo fuoriclasse dei tavoli verdi ha deciso di pubblicare un libro, “Play poker like the Pros” in cui prova ad insegnarci le tecniche per diventare dei bravi giocatori di poker. Immediatamente il libro ha stabilito un record di vendite tra tutti gli amanti del settore… scatenando però una serie di critiche – a volte molto aspre – sia per lo stile di scrittura che per i consigli in sè.

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Poker Hall of Fame: scelti dal pubblico i dieci finalisti

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Insieme alla fine del World Series of Poker e in attesa del tavolo dei November Nine, sono finalmente stati resi noti i nomi dei dieci migliori poker players al mondo che a furor di popolo meriterebbero di entrare nella storia del gioco con la loro presenza nell’ambita Poker Hall of Fame. Una commissione di giornalisti e tecnici del settore valuteranno poi queste nomination e sceglieranno i campioni secondo loro più meritevoli di tale titolo.
Anche quest’anno, purtroppo, nessun rounder del Vecchio Continente è stato scelto per la stanza delle poker legends, ma i dieci candidati sono nomi universalmente riconosciuti per essere dei veri fuoriclasse: partendo dai famosi Daniel Negreanu e Phil Ivey, passando per big come Tom McEvoy, Tom “Durrrr” Dwan e Scotty Nguyen, gli amati Mike Sexton, Barry Greenstein e Erik Seidel, fino ad arrivare a Dan Harrington e Men “The Master” Nguyen.
La commissione della Poker Hall of Fame aveva stilato una lista di caratteristiche necessarie per acquisire il diritto all’entrata tra le stelle: aver giocato High Stakes, aver sostenuto competizioni contro i migliori professionisti del tavolo verde, aver gareggiato sempre ad alti livelli, guadagnato il rispetto dei colleghi e superato la prova del tempo (una singola vittoria non fa di un player un campione!).
Celebri esclusi, non per non aver soddisfatto i requisiti richiesti ma soltanto per non essere rientrati tra i primi dieci, due nomi che hanno rivoluzionato l’approccio al poker dei nuovi giocatori, David Sklansky e Mike Caro.
Ad agosto, una giuria composta da quindici attuali membri della Poker Hall of Fame e quindici giornalisti effettuerà la difficile scelta tra i poker players della top ten, ma soltanto durante il final table del Main Event conosceremo il nome della prossima leggenda delle carte.

 

Insieme alla fine del World Series of Poker e in attesa del tavolo dei November Nine, sono finalmente stati resi noti i nomi dei dieci migliori poker players al mondo che a furor di popolo meriterebbero di entrare nella storia del gioco con la loro presenza nell’ambita Poker Hall of Fame. Una commissione di giornalisti e tecnici del settore valuteranno poi queste nomination e sceglieranno i campioni secondo loro più meritevoli di tale titolo.

Anche quest’anno, purtroppo, nessun rounder del Vecchio Continente è stato scelto per la stanza delle poker legends, ma i dieci candidati sono nomi universalmente riconosciuti per essere dei veri fuoriclasse: partendo dai famosi Daniel Negreanu e Phil Ivey, passando per big come Tom McEvoy, Tom “Durrrr” Dwan e Scotty Nguyen, gli amati Mike Sexton, Barry Greenstein e Erik Seidel, fino ad arrivare a Dan Harrington e Men “The Master” Nguyen.

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Libri del poker: “Caro’s book of poker tells” di Mike Caro

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Molti poker players basando il loro gioco concentrandosi sulle carte, il valore delle puntate e la matematica applicata alle carte in generale. Mike Caro, vero genio nel campo, nel 2003 ha scritto un libro per aprire la mente dei rounders e spingerli a guardare oltre, fino a capire le gestualità e i comportamenti degli avversari per poter arrivare a giocare una partita da veri campioni. Questa pietra miliare della bibliografia pokeristica è “Caro’s book of poker tells”, un manuale vero e proprio tutto dedicato ai tells fisici e comportamentali.
Il libro è composto da 320 pagine e oltre 170 foto per comprendere meglio il linguaggio del corpo e dà dettagliate spiegazioni di determinati tell con degli esempi semplici e comprensibili anche per chi muove i primi passi nel mondo del poker.
Ovviamente, questo prezioso manuale non è efficace per quanto riguarda il gioco online, ma per i tornei live si rivela una vera manna: Caro ci insegna come sarebbe possibile giocare un’intera partita basandosi esclusivamente sul comportamento degli altri giocatori e tralasciando l’aspetto delle carte e della fortuna, vera nemica del buon giocatore di poker.
Mike Caro suddivide il libro in due sezioni, una dedicata ai tells “naturali” e una per quelli “forzati”, per aiutarci a comprendere megllio gli avversari e a smascherarli nel caso stessero bluffando o simulando un dato atteggiamento.
Un vero punto di forza di questo manuale è senza dubbio la semplicità del linguaggio: scordatevi i difficili termini della psicologia, e preparatevi a leggere un libro scritto con cura e in maniera così diretta che riuscirete ad assimilare i punti più importanti in pochissimi passi.
“Caro’s book of poker tells” è quindi certamente un libro che ogni poker player dovrebbe avere letto e messo in pratica, perchè insieme alla matematica nel poker c’è una solida base di psicologia.

Molti poker players basano il loro gioco concentrandosi sulle carte, il valore delle puntate e la matematica applicata alle carte in generale. Mike Caro, vero genio nel campo, nel 2003 ha scritto un libro per aprire la mente dei rounders e spingerli a guardare oltre, fino a capire le gestualità e i comportamenti degli avversari per poter arrivare a giocare una partita da veri campioni. Questa pietra miliare della bibliografia pokeristica è “Caro’s book of poker tells”, un manuale vero e proprio tutto dedicato ai tells fisici e comportamentali.

Il libro è composto da 320 pagine e oltre 170 foto per comprendere meglio il linguaggio del corpo e dà dettagliate spiegazioni di determinati tell con degli esempi semplici e comprensibili anche per chi muove i primi passi nel mondo del poker.

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Libri del poker: “Super System” di Doyle Brunson

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Bisogna viaggiare indietro nel tempo di trent’anni per trovare il primo vero libro mai scritto sul poker, talmente famoso e amato da essere definito la “Bibbia del Poker”: l’autore di questo must della biblioteca personale di ogni rounder è la leggenda Doyle “Texas Dolly” Brunson e il manuale in questione il primo volume della saga “Super System”.

Il 1979 fu l’anno dell’uscita ufficiale di questo libro, immediatamente catalogato come il più ambizioso manuale di poker mai scritto e colpevole di aver suscitato il risentimento dei più grandi campioni del mondo di poker, che accusavano Brunson di aver snocciolato nel dettaglio ogni segreto della tecnica di quel meraviglioso sport.

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