Tutti di dubbi di Negreanu. “Kid poker” s’interroga: “Cosa si può dire durante una partita di poker?

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La domanda é lecita: “Cosa si può dire durante un torneo di poker?” Ed ancora: “Quali sono le informazioni che è lecito dare e quelle che invece devi tenerti per te?”. Domande che ogni giocatore di poker si é chiesto almeno una volta nella sua vita. A venire in nostro soccorso, ci pensa un asso del poker mondiale: Daniel Negreanu. Ad esempio il 37enne canadese, ha criticato attraverso il sul suo blog, la regola secondo la quale un giocatore non è autorizzato a rivelare il contenuto della propria mano durante il gioco. “Kid Poker” si è indirettamente rivolto alla “Tournament Directors Association”, chiedendo che si facciano passi avanti su questo versante: “Durante il corso delle WSOP 2011 – ha dichiarato Negreanu – il floor man del torneo ha fatto rispettare in modo molto intransigente una semplice regola della Tournament Directors Association, secondo la quale non si è autorizzati a rivelare il contenuto della propria mano. Si tratta di una regola in vigore da sette anni ma che personalmente non ho mai visto applicare, o meglio ho visto vari floorman interpretarla a proprio modo. E quindi è una regola imperfetta che avrebbe bisogno di qualche miglioria. Sono sicuro che se ponendo questo quiz ai migliori direttori di tornei al mondo risponderebbero tutti o quasi in modo differente. Altrimenti quel che ci aspetta è che da una parte Matt Savage dirà: “Sì va bene questo lo puoi dire”, e una settimana dopo troverai David Lamb che invece dice: “No, non puoi, questa è una penalità“.

L’errore della Tournament Directors Association, secondo il pensiero di Negreanu, non è ovviamente quello di aver pensato questa regola, ma quello di non averla cambiata o modificata nel tempo. Per questo andrebbe andrebbe dunque cambiata. “Durante un recente show radiofonico, ho avuto il piacere di potermi confrontare con il direttore Matt Savage, parlando appunto di questo aspetto e gli ho fatto un piccolo test dove lo mettevo di fronte a situazioni dubbie. Risultato: si è contraddetto diverse volte, rivedendo la sua opinione e cambiando risposte“.

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