Week Hands: Call per lo Split Pot

Analizziamo questa settimana una simpatica mano, con un pot molto piccolo, ma che dimostra come da una parte il coraggio debba venire premiato e dall’altra come una puntata poco convinta non serva assolutamente a niente. Sul tavolo solo 2 players, miedomedoy e Doyle Brunson (o comunque la sua cyber-controfigura). Dal modo di giocare comunque direi che è la possibilità tra parentesi.

Si parte con J4 in mano per il nostro Doyle che al Flop si vede recapitare A-K-7. Doppio Check al flop e con nessun rialzo nemmeno in fase pre-flop si comprende come anche in mano al nostro giocatore le cose non vadano proprio bene. La scelta di entrare in gioco con J-4 per quanto possa essere favorevole a questo punto è in realtà molto sbagliata. Sarebbe bastato un minimo bet da parte dell’avversario per mandarci fuori.

Scende A al turn ancora Check-Check e quindi Qq. Con nessuna possibilità di colore avviene il bet di miedomedoy, praticamente invisibile, 20 chips a fronte di un BB di 20. Call di Brunson che scopre le carte: J-4 Brunson, J-3 miedomedoy. Split pot con 4/5 delle carte sul tavolo utilizzate. Sarebbe bastato un bet elevato per bluffare sul secondo asso sceso, oppure semplicemente un piccolo bet al flop per farci scappare. Così non è stato e abbiamo portato a casa le nostre 40 chips giocate. Ecco a voi il filmato di questo istruttivo Call per lo Split Pot.

Glossario Poker: Slow Play

Non esistono solo dei bluff atti a sopravvalutare l’effettivo potenziale di
una propria mano
, magari non effettivamente fortissima. Esistono anche, infatti, delle tattiche di gioco che si evolvono in maniera inversa, ovvero facendo credere agli avversari di avere in mano una coppia di carte discrete, ma non troppo forti. Questa metodologia di gioco si chiama Slow Play.

Lo Slow Play si attua sostanzialmente al fine di poter tenere in gioco il maggior numero di giocatori possibili nella mano, con il rischio ovviamente di permettere agli avversari di pescare la carta che potrebbe farli vincere, ma di contro potrebbe anche permettere a noi di guadagnare parecchie chips senza che gli altri se ne riescano ad accorgere.

Il giocare passivo, traduzione maccheronica di Slow Play, è quindi un’arma a doppio taglio da utilizzare con molta parsimonia e senza troppe esagerazioni. Il consiglio è utilizzare lo slow play solo con coppie di carte particolarmente forti e con la quasi certezza di vincere. Per fare Slow Play è sufficiente vedere le puntate degli avversari attuando così una manovra di semi-bluff.

Glossario Poker: Tell

La cosa più difficile, anche se sembra una cosa ovvia, quando si gioca una hand a Texas Hold’Em, è quello di riuscire a vincere. Naturalmente si vorrebbero conquistare tutte le mani anche se questo risulta impossibile eppure, anche nelle mani in cui non stiamo giocando per effettiva pochezza delle starting cards, possiamo provare a prevedere quale giocatore riuscirà a conquistare il pot.

Questa capacità del player di riuscire a prevedere cosa gli altri giocatori abbiano in mano si chiama Tell. Non è una caratteristica che tutti riescono a possedere; riuscire a vedere le mani di tutti, come quando si guarda in tv il nostro gioco-sport preferito, è una proprietà che si affina con il tempo e con l’esperienza sui tavoli, anche solo virtuali.

Molto si riesce a comprendere osservando le tecniche di puntata degli avversari al tavolo e anche comprendendo che genere di giocatori siano. Un giocatore molto difensivo difficilmente si presenterà al flop con un 87 anche se suited.

Glossario Poker: Pre-Flop

La bellezza di una partita di Texas Hold’Em, specie dopo aver imparato a giocare e quindi riuscirne a vivere a pieno e nella loro completezza tutti i suoi momenti, si ha nelle sensazioni che ogni istante di ogni hand è in grado di passarci anche al semplice movimento di una mano sul tavolo in segno di check.

Il pre-flop è forse il momento peggiore, per un player, all’interno di una hand. Il peggiore perchè è quello meno prevedibile, è quello dove ci si concede maggiormente al fato, è quello dove conta solamente il nostro coraggio, la nostra sfacciataggine e le due carte che abbiamo in mano. Infatti il pre-flop è quella fase di gioco che passa tra la consegna delle due carte iniziali e la discesa sul tavolo del flop.

La fase di pre-flop si potrebbe quasi definire quella delle “promesse perdute”. Capita di ritrovarsi con un interessante A-K, bella ma mai vincente per antonomasia, magari giocarci un bel raise nel pre-flop, e poi trovarsi con nulla in mano a fine hand. Forse è solo questo il pre-flop: un contenitore delle nostre aspettative della hand.

Glossario Poker: Fold

Sembrerà strano sentirselo dire, ma se si guarda una partita intera di Texas Hold’Em, o la si gioca, si noterà una cosa: il numero di volte in cui un giocatore non gioca è superiore a quello in cui lo stesso player decide di entrare nella hand. La capacità di avere coraggio di non partecipare ad una mano è una delle caratteristiche fondamentali di un giocatore di Texas Hold’Em.

Da questo fatto nasce il termine Fold, appunto passare. Ormai utilizzato fluentemente anche dai giocatori dello stivale con il termine italianizzato Foldare, l’arte del passare è una capacità che si acquisisce con l’esperienza dei tavoli di Texas Hold’Em e che spesso può portare a mangiarsi le mani per delle uscite magari troppo prudenti, oppure a grandi soddisfazioni se si è fatto la scelta giusta.

Andare Fold è utile per evitare di utilizzare chips che sicuramente non vinceremo mai, risparmiandole per i momenti in cui avremo la coppia di carte che ci porterà la vittoria. Si consideri che per giocare una partita di Texas Hold’Em in maniera discreta i grandi campioni foldano più del 50% delle mani giocabili. E se foldano loro…