Barry Greenstein, un’annata da dimenticare

Essere dei pro poker player è un lavoro duro: non sempre si riesce ad essere al top della forma mentale e fisica, e purtroppo il gioco ne risente… ed ovviamente anche il portafogli.

Ne sa qualcosa Barry Greenstein, il talentuoso torneista della scuderia di PokerStars, che in questo 2010 ha raggiunto passivi mai sfiorati prima nella sua brillante carriera.

D’altronde tutti i poker players sanno bene che i grandi tornei di poker live – nonostante siano in effetti davvero affascinanti e suggestivi – non sono certo la maniera migliore per monetizzare: infatti, a parte il costo del buy in, gli eventi dal vivo sono molto costosi per il viaggio, il pernottamento in hotel, ed inoltre i field così ampi rendono difficile riuscire ad arrivare a risultati importanti, anche per i campioni più quotati.

Così, per far prendere coscienza agli appassionati di quanto effettivamente sia oneroso vivere di poker, Greenstein ha tenuto traccia di tutte le spese affrontate quest’anno per partecipare agli eventi programmati, e le cifre fanno davvero impressione: sembra infatti che Barry abbia speso al solo World Series of Poker qualcosa come 186 mila dollari per i vari buy in degli eventi, più quasi altri 10 mila dollari per mangiare ed alloggiare a Las Vegas durante la kermesse.

Il bottino di questa lunga maratona sui tavoli verdi è stato davvero magro, soltanto 51 mila dollari e tanta amarezza: “Sono arrivato vicino a buoni risultati in diversi eventi, ma un po’ per colpa di un gioco non eccellente che ho espresso, un po’ per colpa di una fortuna che non mi ha assistito non sono riuscito a raggiungere i traguardi che speravo. Me ne sono andato da Las Vegas molto dispiaciuto”.

In totale, questo 2010 è costato a Barry – o per meglio dire a PokerStars, che lo sponsorizza – ben 422 mila dollari: nei tornei di poker live purtroppo la varianza si fa davvero sentire, ed anche un grande campione come Greenstein può incappare in una striscia sfortunata come quella degli ultimi mesi.