Glossario Poker: posizione relativa

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Spesso parlando di Poker Texas Hold’em viene menzionata l’importanza della posizione per prendere le giuste decisioni riguardo all’azione in una mano. Quando si elencano i fattori che influenzano i nostri comportamenti al tavolo, la posizione è seconda soltanto alle carte che il dealer ci ha distribuito. Ma va fatta una distinzione fondamentale tra la posizione assoluta e la posizione relativa.

Si parla di posizione assoluta al tavolo riferendosi semplicemente al posto occupato in relazione al dealer: più siamo vicini in senso orario al mazziere (considerando la posizione opposta allo small blind) e più tardi arriverà il nostro turno di parola durante i giri successivi. Questo ci permette di valutare con attenzione quale sia l’azione migliore da intraprendere in rapporto a ciò che hanno fatto i nostri avversari prima di noi, che nel poker texano è un vantaggio di non poco conto.

Per posizione relativa si intende la posizione rispetto all’initial raiser, ossia il giocatore che ha effettuato il primo rilancio pre-flop. Più vicini saremo alla destra dell’iniziatore delle puntate e tanto migliore sarà la nostra posizione relativa. Questa – specialmente nei primi livelli di blinds e nelle partite con stakes bassi – ha un’importanza certamente maggiore rispetto alla posizione assoluta, in quanto rivoluziona la maniera di pensare in relazione non a un dato di fatto ma agli avversari che abbiamo di fronte.

Solitamente chi rilancia prima del flop, dopo che saranno scese le prime tre carte del board, sarà propenso a fare una continuation bet per difendere la sua mano, quindi nell’entrare in gioco è importante tenere conto anche di questo aspetto, considerando in che posizione si trova l’initial raiser e quanti altri players potrebbero decidere di chiamare.

Dal momento che la maggior parte dei piatti a livelli bassi di blinds sono multi-way (più di due giocatori vedranno il flop) e la continuation bet è spesso l’arma principale nell’arsenale dell’initial raiser, tenere in considerazione la posizione relativa può aiutarci a valutare in maniera differente alcune mani e spingerci a cambiare gioco in determinate situazioni.

Naturalmente – e anche questa è la bellezza del Texas Hold’em – ogni partita, ogni torneo fa storia a sè, tutto ciò non significa che dobbiamo foldare una mano a priori soltanto perchè ci troviamo fuori posizione: certo è che il giusto equilibrio tra gli insegnamenti di Sklansky, le nostre sensazioni e quello che siamo riusciti a carpire dagli avversari miscelati insieme possono portarci alla vittoria.

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