Glossario Poker: gut shot straight draw

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Gut shot straight draw è soltanto uno dei tanti nomi che vengono dati al progetto di scala a incastro: possiamo sentir parlare di inside straight draw o belly buster, ma tutto ciò significa sempre che soltanto quattro outs nel mazzo ci aiuterebbero a completare la nostra scala.
Un esempio che ci aiuta a capire meglio: se in mano abbiamo Jack e 10 e sul flop scendono Asso e Kappa, soltanto una delle quattro Donne nel mazzo ci farebbe chiudere il nostro progetto. Abbiamo quindi una proporzione di 11 odds a 1 di riuscire a completare la scala, quindi – proprio per il calcolo delle pot odds e delle implied odds – come si suol dire il gioco deve valere la candela, ossia il piatto presente sul tavolo deve essere davvero sostanzioso e meritevole di un’eventuale ingente spesa in termini di fiches per “comprare” un’altra carta.
Per quanto una scala ad incastro con solo quattro outs sia una mano rischiosa, non è sempre obbligatorio il fold. Dobbiamo tener presente la posizione, il pericolo di un raise dopo di noi, la personalità degli avversari che ci troviamo di fronte: se ad esempio siamo al tavolo con dei giocatori che tendono a rilanciare spesso, probabilmente dovremo mettere in preventivo che la quantità di fiches spese aumenterà esponenzialmente.
Come per tutti gli altri progetti, naturalmente il discorso è diverso se nel flop abbiamo centrato la top pair: in questi casi ovviamente gli outs utili sono più di quattro, e quindi le odds cambiano.
Ricordiamoci poi che nel Texas Hold’em abbiamo a nostra disposizione un’arma efficacissima, che può aiutarci in ogni situazione di “quattro-quinti”, ossia il semi-bluff: non dimentichiamo però che questo vale soltanto contro certi tipi di poker players.
Gut shot straight draw è soltanto uno dei tanti nomi che vengono dati al progetto di scala a incastro: possiamo sentir parlare di inside straight draw o belly buster, ma tutto ciò significa sempre che soltanto quattro outs nel mazzo ci aiuterebbero a completare la nostra scala.

Un esempio che ci aiuta a capire meglio: se in mano abbiamo Jack e 10 e sul flop scendono Asso e Kappa, soltanto una delle quattro Donne nel mazzo ci farebbe chiudere il nostro progetto. Abbiamo quindi una proporzione di 11 odds a 1 di riuscire a completare la scala, quindi – proprio per il calcolo delle pot odds e delle implied odds – come si suol dire il gioco deve valere la candela, ossia il piatto presente sul tavolo deve essere davvero sostanzioso e meritevole di un’eventuale ingente spesa in termini di fiches per “comprare” un’altra carta.

Glossario Poker: Slow Play

Non esistono solo dei bluff atti a sopravvalutare l’effettivo potenziale di
una propria mano
, magari non effettivamente fortissima. Esistono anche, infatti, delle tattiche di gioco che si evolvono in maniera inversa, ovvero facendo credere agli avversari di avere in mano una coppia di carte discrete, ma non troppo forti. Questa metodologia di gioco si chiama Slow Play.

Lo Slow Play si attua sostanzialmente al fine di poter tenere in gioco il maggior numero di giocatori possibili nella mano, con il rischio ovviamente di permettere agli avversari di pescare la carta che potrebbe farli vincere, ma di contro potrebbe anche permettere a noi di guadagnare parecchie chips senza che gli altri se ne riescano ad accorgere.

Il giocare passivo, traduzione maccheronica di Slow Play, è quindi un’arma a doppio taglio da utilizzare con molta parsimonia e senza troppe esagerazioni. Il consiglio è utilizzare lo slow play solo con coppie di carte particolarmente forti e con la quasi certezza di vincere. Per fare Slow Play è sufficiente vedere le puntate degli avversari attuando così una manovra di semi-bluff.

Lo slow play a inizio torneo

Il modo migliore di affinare una propria strategia di gioco durante i tornei o durante dei semplici sit&go è uno degli elementi fondamentali per un rounder che si rispetti, che va al pari del tenersi sempre aggiornato o comunque del leggere sempre e imparare di continuo sia dai propri errori sia da quelli dei propri avversari. Si comprende quanto possa essere fondamentale giocare bene l’inizio di un torneo, che spesso e volentieri potrebbe anche risultare decisivo sul proseguire dello stesso.