Phil Hellmuth, il più antipatico tra i vincenti nel mondo del poker

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Ogni disciplina sportiva che si rispetti, non può prescindere da una delle tante regole non scritte: ovvero, lo sportivo più antipatico di sempre. Regola che a maggior ragione vale in una realtà come il poker, dove spesso al tavolo verde, anche e soprattutto la natura di un giocatore, può influire su ogni singola partita. Nel mondo del poker, l’identikit perfetto risponde al nome del campionissimo Phil Hellmuth: d’altronde che non sia mai stato un simpaticone è cosa nota a tutti gli appassionati di poker. Ora però, il buon Hellmuth può festeggiare l’ingresso in una speciale classifica sul tema: é infatti stato “scelto” tra i 12 sportivi più antipatici del mondo. Un verdetto che forse può lasciare qualche dubbio, ma visto che la speciale classifica arriva dagli Stati Uniti, il verdetto sorprende molto meno. Per dare vita a questa speciale classifica, è stato chiesto ad un pubblico generalista, di nominare gli sportivi a loro meno graditi: per l’esattezza la domanda rivolta agli utenti di “breacherreport.com” è stata la seguente: “Quali atleti predereste a pugni?”. E’ soprattutto oltreoceano che “Poker Brat” non raccoglie le simpatie del pubblico: anzi, le sue celebri sfuriate al tavolo verde, gli hanno garantito nel tempo una lunga lista di nemici, in cui non sono presenti solo di avversari di Texas Hold’em. Per sua fortuna però, questo suo lato non proprio angelico, non ha mai influito negativamente sui risultati: a differenza invece di quello che può spesso accadere in altri sport, dove a volte il tifo a favore o contrario può incidere anche sul risultato finale. Nel poker, però, questo non accade mai e quindi il buon Phil può fare spallucce e sorridere di fronte a questa classifica e ai tantissimi “fischivirtuali indirizzati nei suoi confronti. Ma Hellmuth dà fastidio anche per la sua schiettezza, che spesso e volentieri sfocia in una sorta di ironica presunzione. Phill infatti non ha mai fatto mistero di sentirsi più bravo degli altri al tavolo: “Se non ci fosse la fortuna vincerei sempre” dichiarò una volta, ed è noto sul come reagisca male e senza peli sulla lingua quando la “mano” al tavolo verde non va come vorrebbe lui. Gli insulti all’avversario, specie se di livello inferiore, non mancano mai, spesso conditi da un linguaggio alquanto colorito (i tavoli televisivi a cui partecipa sono quasi sempre ricchi di “beep”). Ciò non toglie, come detto in precedenza, che al momento sia uno dei giocatori più vincenti della storia del poker: ben 11 i braccialetti conquistati alle WSOP nella sua carriera.

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