Ilari Sahamies vince ancora… ma a black jack online!

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ziigmund-black-jackOrmai dovremmo essere abituati alle pazzie di Ilari “Ziigmund” Sahamies, eppure questo genio e sregolatezza del poker non finisce mai di stupirci: negli ultimi giorni il finlandese – dopo aver vinto una fortuna negli high stakes online dall’inizio dell’anno – ha subito una sonora batosta da Tom Dwan.

Dopo la rovinosa sessione, però, Sahamies sembrava aver imparato la lezione: “Giocare su tre tavoli in contemporanea con bui 3.000/9.000 dollari è stato davvero molto stupido da parte mia. Se qualche giocatore o semplice osservatore volesse imparare qualcosa a proposito del Pot Limit Omaha di certo non dovrebbe guardare quella sessione, almeno per quanto mi riguarda”.

Beh, ma se pensate che l’ammissione di Ziigmund sia il preambolo di un suo cambiamento verso la redenzione e la trasformazione in giocatore sensato e responsabile vi sbagliate di grosso.

Infatti per Sahamies il rischio è il sale della vita, e la dimostrazione di ciò arriva proprio dalle sue dichiarazioni immediatamente seguenti all’ammenda, quando ha raccontato della sua personale esperienza sui tavoli di black jack online: “La scorsa estate ho iniziato a giocare a black jack online, riuscendo a vincere in poco tempo qualcosa come 350 mila dollari. La cosa divertente è che ad un certo punto ero in tilt ed ho commesso alcuni misclick, ma nonostante questo vincevo comunque”.

E così, visto questo bel regalo da parte della Dea Bendata, Ziigmund ha fatto fioretto promettendo di non giocare più a black jack online per tutto il 2009. Ma l’anno è ormai finito da un pezzo: “Durante i primi giorni di Gennaio mi sono ricordato che la scommessa era ormai finita, quindi sono tornato a giocare. Questa volta ho vinto circa 200 mila dollari, dunque ho scommesso nuovamente che non avrei più giocato a black jack online fino al 2011“.

Insomma un bel modo per arrotondare il suo già corposo stipendio di poker player. Ma riuscirà Sahamies a mantenere la promessa fatta a se stesso? L’anno è ancora lungo, staremo a vedere…

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