Poker, Michele Limongi torna a parlare di varianti

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Quello delle varianti è un tema molto sentito per ciò che concerne il Poker e personalità come Michele Limongi sono tornate sul tema dopo che le sue dichiarazioni in merito avevano fatto discutere il mondo degli esperti in questa attività ludica.

Tutto è nato lo scorso 19 luglio quando Limongi ha commentato in merito alle Wsop ed ai risultati disastrosi degli italiani che chi “snobba le varianti” ha poche possibilità di vittoria. Va sottolineato: in suddetta occasione solo giocatori come Dario Sammartino e Max Pescatori non hanno deluso.  La frase che ha scatenato il caos è stata questa:

[…] i sedicenti PPP che si presentano a Las Vegas devono confrontarsi con i giocatori più forti al mondo nella disciplina del Texas Hond’em e “snobbando” le varianti hanno pochissime possibilità di uscirne vincenti…[…]

Alcune persone hanno appoggiato il punto di vista di “zio Michele“, altri si sono stagliati direttamente contro come ad esempio Federico Cipollini, che sostiene che lo studio delle varianti sia necessario per vincere un braccialetto ma non sul fatto che un buon giocatore debba conoscere tutte le discipline. E questo perché effettivamente la maggior parte delle attenzioni e dei soldi riguardano il texas hold em per il 90%, per il 10% sul Plo. Michele Limongi è tornato sull’argomento attraverso la sua pagina Facebook:

Sono contento di aver creato un po’ di casino sulla questione, era quello che volevo. Già sapevo chi avrebbe partecipato più caldamente alle discussioni […] e chi ne fa solo un business di nicchia per guadagnare. Fermo restando che non mi interessa che in Italia si giocheranno o meno le varianti, anzi, mi conviene il contrario […]Rimarrò sempre dell’opinione che un giocatore di poker per essere completo deve assolutamente essere bravo anche nelle varianti. Nutro un forte rispetto per chi ci sta provando (Dario Sammartino e Walter Treccarichi), ma non biasimo chi del poker ne ha fatto una vera professione (Castelluccio, Bonavena, Palumbo, Mustacchione)[…]Non ho citato Max Pescatori perché lui è già un giocatore completo e non ha bisogno di studiare le varianti, le conosce già abbastanza bene e pokeristicamente parlando rappresenta l’Italia.

 

 

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