Daniel Negreanu contro la politica dei poker show televisivi

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Abbiamo visto alcune settimane fa come i poker show televisivi sponsorizzati dalle poker room Full Tilt e PokerStars stiano diventando nel tempo sempre più un terreno di sfida esclusivamente per i professionisti appartenenti alla squadra di quella determinata sala da poker, cosa che ha scatenato il disappunto da parte degli appassionati di questi programmi.

E così, a poche settimane dalla messa in onda delle nuove stagioni di Poker After Dark e High Stakes Poker, il pro di PokerStars Daniel Negreanu ha voluto dire la sua, raccontando come per lui tutto ciò vada a ledere allo spettacolo stesso.

Si è creata una sorta di “faida” tra le due poker room, ed in pratica nessuno dei due colossi dei tavoli verdi vuole dare il permesso ai suoi stellari professionisti di prendere parte agli eventi televisivi sponsorizzati dal diretto concorrente.

E così il buon Danielino ha espresso il suo pensiero a riguardo in un intervento sul suo blog personale: “Mi sarebbe tanto piaciuto partecipare al Poker After Dark, è sempre una bella sfida sedersi a quei tavoli ma purtroppo non mi è stato concesso. Credo tutto ciò sia spiacevole soprattutto per i fan, che devono subire la situazione”.

Ma ad essere stanchi sono anche i poker players stessi, come sostiene fermamente Negreanu: “Sono certo comunque che ciò non crei disappunto soltanto nei fan, ma anche in tutti i miei colleghi giocatori. Ho avuto occasione di confrontarmi con altri, tutti noi siamo stufi di questa politica associata a tornei e show sponsorizzati e vorremmo essere liberi di scegliere autonomamente a quali eventi partecipare“.

Il problema appunto è che le poker room non consentono ai loro giocatori sponsorizzati di andare ad eventi organizzati dai concorrenti, come ha rimarcato Daniel: “Preciso che PokerStars non vieta a poker players di altre poker room di partecipare ai suoi show, infatti ad esempio al Big Game erano anche stati invitati Phil Ivey e Tom Dwan… come ben sappiamo, il problema è di altro genere”.

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