Poker, film e superstizione

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Poker, film e superstizioni: un mix davvero interessante. O perlomeno curioso dato che vogliamo affrontare come nella cultura popolare di diversa tipologia questo gioco di carte riesce a lasciare il segno.

I migliori film italiani con pokeristi

Partiamo dai film. Se iniziamo a pensare a delle pellicole che mettono in qualche maniera il poker come fulcro di tutta la questione, i primi che ci vengono in mente sono Asso con Adriano Celentano e Regalo di Natale con Diego Abatantuono. Due film differenti, che magari nemmeno ci piacciono tantissimo nel complesso.

Ma è innegabile che queste due pellicole inseriscano il poker come punto di partenza per la narrazione. Prendiamo Regalo di Natale. È un film del 1986 di Pupi Avati che racconta di un gruppo di amici che si riuniscono per giocare a poker la vigilia di Natale. Il film si svolge giocando sui flashback dei 5 pokeristi al tavolo.

Potrà piacere o meno ma si tratta comunque di un film d’autore che ha lasciato il segno e che sfrutta proprio questo gioco di carte per raccontare una storia. Asso, con Adriano Celentano è un film del 1981 dove il poker non è solo filo conduttore ma anche causa di un avvenimento specifico che porterà il protagonista in una specifica condizione. Probabilmente l’avete visto tutti ma non volendo spoilerare, possiamo anticipare che si tratta di una pellicola abbastanza divertente.

Alcuni esempi di superstizione nel poker

E se invece vogliamo parlare di poker e superstizione? In questo caso non si può non richiamare alla memoria le tradizioni più note nel settore.

Questo ci obbliga ovviamente a chiamare in causa i giocatori di poker più conosciuti. Prendiamo per esempio Doyle Brunson, con una carriera di cinquant’anni come pokerista alle spalle. Il suo portafortuna non è un gesto nello specifico, sebbene anche lui ogni tanto si lasci andare in tal senso. Si tratta invece di un accendino con l’immagine iconica del fantasma di Ghostbuster. Curiosità: in molti credevano così tanto al suo potere che il giocatore lo affittava anche a 200 $ per 30 minuti.

Altro giocatore che non si lascia andare a gesti ma che per superstizione ripete un rituale è Sammy Farha. L’uomo, dopo aver accettato una sigaretta da un compagno di tavolo e aver vinto, pur non essendo un fumatore quasi mai ha rinunciato ad avere una sigaretta tra le labbra nelle sue partite. Espen Jorstad si affida invece ha una piccola card protector che rappresenta Super Mario: il pokerista è convinto che questo oggetto lo abbia aiutato nelle scorse World Series of Poker.

C’è chi invece esprime la propria superstizione indossando sempre una stessa maglietta, o accompagnandosi con particolari accessori considerati portafortuna. Ma è normale: in fin dei conti il poker è un gioco di fortuna.

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