Full Tilt Poker – Clonie Gowen, caso riaperto

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La situazione attuale di Full Tilt Poker non è tra le migliori. Oltre alle conseguenze del Black Friday, ci sono anche i contrasti con Phil Ivey e i problemi con i conti dei giocatori statunitensi da fronteggiare. Non bastasse tutto questo, si é riaperto proprio ad inizio settimana un vecchio caso che vide coinvolta la poker room.

Bisogna tornare indietro di almeno due anni, quando Clonie Gowen presentò una denuncia contro FullTilt e i suoi fondatori, accusati di aver violato il contratto e di appropriazione indebita. Si tratta, stavolta, di una storia che ha poco ha che fare con chip e final tables: è semmai l’indice di storture che arrivano a coinvolgere anche il cpontesto del poker.

La Gowen in quel’occasione chiese una somma di buona uscita pari all’1% del capitale sociale della poker room. Lo scorso anno, una prima sentenza resa dal giudice Robert Jones respinse tutte le richieste per Clonie Gowen, dando di fatto ragione a Full Tilt Poker. Ma, come detto, c’é stato un colpo di scena all’inizio della settimana.

Una Corte d’appello degli Stati Uniti ha sentenziato che la domanda di risarcimento della giocatrice era stata respinta ingius! tamente. Secondo il Las Vegas Sun, quindi, il giudice Jones ha sbagliato nel suo giudizio iniziale al caso ed un’attenta rilettura dello stesso ha portato alla riapertura del dossier.

Non fa male, al fine di mettere i tasselli nel punto giusto, neppure ricordare che Clonie Gowen è stata membro del Team Red Pro di Full Tilt Poker fino al novembre 2008, anno in cui il suo rapporto con la Tiltware, proprietaria di Full tilt Poker, si interruppe bruscamente: fu quello l’istante in cui la bella giocatrice decise di ricorrere in tribunale contro la stessa società per una richiesta di danni che non si discosta molto da una cifra di circa 40 milioni di dollari.

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