Full Tilt Poker, viktor isildur sbanca nel mese di Gennaio con 850.000 $

Si è chiuso il primo mese dell’anno con un grande protagonista ai tavoli di No Limit Hold’em, si tratta di Viktor Blom isildur che sulla piattaforma di Full Tilt Poker ha vinto ben 850.000 $. Bene anche il rendimento del russo forhayley che, ai tavoli No Limit Hold’em di PokerStars, ha vinto quasi 200.000 dollari. Tra le delusioni troviamo Alexander Millar che ha subito una pesante disfatta di 700.000 $ con 7 sessioni disputate. Entra nella Top 10 con l’ultimo posto cololin con 64.397 $.
i 10 players più vincenti

Isildur1 – $851.359

forhayley – $198.995

SKTom84 – $187.226

KTPOKP – $175.696

RaúlGonzalez – $126.182

RookieNFL – $116.368

Bttech86 – $86.946

Ben86 – $76.958

SennaBoris79 – $68.012

cololin – $64.397

Poker online 2013 Pokerstars davanti a Full Tilt Poker e PartyPoker

Calo di giocatori in relazione al poker online nel corso dei primi gironi del 2013: la settimaan di esordio del nuovo anno, infatti, ha fatto registrare a livello internazionale un calo dello 0,3% sui risultati dei sette giorni precedenti.

La top 3 vede al primo posto pokerstars, seguita sui gradini più bassi del podio da Full Tilt Poker e PartyPoker, reduce quest’ultima piattaforma dall’assorbimento dei giocatori di Bwin e da un conseguente incremento di utenza durante le prime giornate di giocate.

Full Tilt Poker, Sauce 123 il Top, Gus Hansen che flop

I top e Flop di questo mese che sta per finire vedono protagonisti due volti decisamente importanti, Sauce123 che è in testa con 912.826 Dollari, mentre in negativo c’è da registrare Gus Hansen che sulla room Full Tilt Poker ha perso oltre 2 milioni di Dollari, ai tavoli highstakes nelle varianti 2-7 Triple Draw e Pot Limit Omaha. Male anche il norvegese Andreas ‘Skjervøy’ Torbergsen che tra Full Tilt e PokerStars, che è sotto di ben 830.000 dollari e lo statunitense SallyWoo – 570.000 dollari. Sta andando invece forte il tedesco O Fortuna PLS con 664.864 Dollari macao patpatman che vince 593.858 dollari in quasi 15.000 mani.

I Top Five

Sauce123 – $912.826

O Fortuna PLS – $664.864

patpatman – $593.858

Alex Luneau – $484.085

no_Ola – $478.942

I flop Five

Gus Hansen – $2.013.264

Skjervøy – $580.058

SallyWoo – $571.696

Odd_Oddsen – $543.080

PepperoniF – $443.490

tr1cky7 – $384.583

Full Tilt Poker entro il 6 Novembre arriva il risarcimento

I players di Full Tilt Poker sono pronti per incassare il denaro spettante entro il 6 Novembre. Infatti per tutti coloro che hanno un bankroll bloccato con tanto di documento già inviato, la room sarà pronta a pagare i soldi vinti in passato.  Come detto i giocatori devono inviare determinati documenti: copia della carta d’identità o del passaporto (fronte e retro) e tutti i dati generali, solo in questo modo potrà essere autenticato il conto. Il nuovo ente regolatore dell’Isola di Man, che sta riconoscendo le licenze a Full Tilt, invece impone norme più rigorose, per garantire una migliore sicurezza dei conti gioco.

Full Tilt Poker, nuova Class Action proveniente dal Canada

Non accenna a rasserenarsi la posizione della poker room Full Tilt Poker, a 5 giorni dall’attesissimo responso della AGCC (Alderney Gambling Control Commission) nell’udienza del prossimo 15 settembre. Intanto, il titolo buono potrebbe essere questo: “Altro mese, altra class action“. E’ infatti risaputo che la poker room si ritrova da qualche tempo a fare i conti con la rabbia dei suoi stessi utenti a causa dei fondi congelati e non prelevabili, dopo il tristemente famoso Black Friday. La nuova Class Action nei confronti della Red Room questa volta arriva direttamente dal Canada. Il motivo è sempre lo stesso da parte dei giocatori: riavere il denaro presente sui conti gioco al momento dello shutdown della poker room online. Mitchell Schnurbach è il protagonista principale di questa nuova causa, anche se paradossalmente, sul suo account erano rimasti appena 5$ al massimo. “Sono stato contattato da giocatori che hanno 250 mila dollari congelati la sopra, altri 10 mila“: tutte cifre importanti quindi, che spesso costituivano e, si spera, costituiscono ancora gran parte del roll dei giocatori coinvolti.

Bisogna inoltre precisare che tra le tante disavventure occorse a Full Tilt Poker, c’è un aspetto sul quale ancora aleggia molta confusione e sul quale ancora si attende una decisione chiara da parte della giustizia americana. E’ cosa risaputa infatti, dei problemi che la poker room online ebbe a partire già dal lontano settembre 2010, circa la riscossione dei versamenti dei giocatori: come sarà possibile dunque per la Red Room rientrare in possesso di quei fondi? Capire quest’aspetto fondamentale, significherebbe anche farsi un’idea molto più precisa di quello che potrebbe essere il futuro dei giocatori americani e dei loro fondi.

IL COMUNICATO DEL 31 AGOSTO – Martedì 31 agosto, Full Tilt Poker ha emanato un lungo comunicato in cui ha spiegato il perché non é ancora riuscita a pagare i giocatori che hanno i fondi congelati dallo scorso aprile. Questo il comunicato in versione integrale. “Come è evidente da quanto accaduto a partire dal 15 aprile, Full Tilt Poker non era preparato per la vasta portata delle azioni del governo americano del Venerdì Nero”. “Gli eventi del Venerdì Nero sono conseguenza di precedenti attività costrittive del governo ed un significativo furto. Nel corso dei due anni precedenti il Venerdì Nero, il governo americano ha sequestrato circa $115 milioni di fondi dei giocatori trovati nelle banche degli Stati Uniti. Anche se riteniamo che l’offerta di reti peer-to-peer per poker online non abbia violato le leggi federali – una convinzione supportata da numerosi, solidi e ben motivati pareri legali – il DOJ ha agito come se ci fosse stata una effettiva violazione. Inoltre, come è stato ampiamente riportato, uno tra i principali gestori di pagamenti ha rubato circa $42M da Full Tilt Poker. Fino al 15 aprile, Full Tilt Poker ha sempre coperto le perdite in modo che nessun giocatore fosse colpito. Da ultimo, tra la fine del 2010 e all’inizio del 2011, Full Tilt Poker ha riscontrato problemi senza precedenti con alcuni dei suoi gestori di terze parti che hanno causato i noti problemi finanziari. Mentre la società ha preso tutte le iniziative possibili per porre riparo a questi imprevisti, nulla ha potuto fare contro le azioni intraprese dal Dipartimento di Giustizia che ha sequestrato anche il dominio internazionale. Negli ultimi quattro mesi, Full Tilt Poker ha esplorato attivamente le opportunità di fare ricorso ad investitori esterni al fine di stabilizzare la società e ripagare i propri giocatori. Almeno sei di questi gruppi, compresi gli hedge funds, gli operatori già attivi in internet e altri singoli investitori, hanno visitato Dublino per valutare le possibilità. Abbiamo assunto di recente un consulente finanziario supplementare attraverso un gruppo di investment banking per aiutarci nella ricerca di una infusione di denaro contante e un management nuovo per ripristinare il sito e ripagare i giocatori. Anche se ogni compito di tale natura è necessariamente complesso dato l’attuale contesto normativo, i nostri giocatori devono sapere che Full Tilt Poker è pienamente impegnata per cercare di ripagare la fiducia datagli e ripristinare le proprie operazioni “.

Full Tilt Poker, ancora brutte notizie: due avvocati chiedono di ritirarsi dall’incarico

Tanto per cambiare, arrivano notizie poco confortanti dagli Usa per una delle poker room più famose al mondo. E precisamente, le brutte notizie arrivano da uno dei due legali che in questi mesi post “Black Friday” hanno difeso la room di poker online Full Tilt. I due avvocati, Jeff Ifrah e David Deitv, che in questi ultimi mesi hanno rappresentato otto giocatori membri del Team Full Tilt Poker e cinque società del gruppo tra cui Tiltware o Pocket Kings, hanno presentato in questa ora una mozione presso il Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti affinché gli venga concessa la possibilità di ritirarsi dall’incarico. Lo stesso Jeff Ifrah ha dichiarato in un secondo momento che tale decisione è stata presa in merito alla questione degli oneri finanziari, che per il proprio studio legale sono totalmente irragionevoli. Una notizia che ha schocato non poco oltreocenano e che é stata ripresa da tutti i più grandi media internazionali. Insomma, tutti coloro i quali in tutti questi mesi avevano affidato le loro sorti a Jeff Irah o David Deitv le proprie sorti, dovrà cambiare strategia e pensare bene prima di affidarsi nell’immediato ad altri studi legali, proprio come ha già provveduto a fare John Juanda che ha nominato a tutela dei propri interessi un altro legale. Altre cattive notizie arrivano inoltre dall’Arjel, anche se era quasi del tutto scontato che l’autorità dei giochi francese sospendesse nuovamente la licenza fino all’oramai prossimo 15 settembre, giorno in cui sarà finalmente deciso quale sarà il futuro della room di poker online di Full Tilt Poker. Ricordiamo infatti che il 15 settembre infatti è la data prevista per l’udienza, si spera definitiva, tra Full Tilt e l’Alderney Gambling Control Commission. Quello che sta per arrivare sarà di sicuro un giovedì di passione per i tanti giocatori di poker online, che non aspettano altro se non capire che fine faranno i loro conti gioco congelati da troppo tempo ormai.

Full Tilt Poker, nuovi guai in arrivo. Ora anche i giocatori canadesi attuano la class action

Non accennano a diminuire i guai per la sala di poker online più famosa al mondo: Full Tilt Poker. Chiusa da oltre due mesi per la sospensione della licenza da parte della AGCC, e con in corso una difficilissima azione legale, la poker room si trova ora a dover affrontare una nuova citazione. A seguito del Black Friday, quando la FBI oscurò i siti delle principali sale di poker online ai giocatori statunitensi, Full Tilt Poker fu ovviamente costretta a sospendere i propri servizi ai giocatori degli USA. E sospendendo l’offerta del gioco ha inevitabilmente congelato tutti gli account con i soldi che i singoli players detenevano sui propri conti di gioco online.  A seguito di questo provvedimento, una cordata di players, capitanati dal player Todd Terry, ha indetto una class action per citare la poker room in tribunale al fine di farsi rimborsare tutti i soldi, giocatore per giocatore. Secondo quanto riporta oggi un celebre sito di poker online statunitense, Full Tilt Poker sarebbe ora stata citata nuovamente a giudizio da una nuova azione legale da parte di alcuni players canadesi, unitisi con l’identica finalità di ottenere il rimborso dei soldi presenti sui propri conti di gioco, congelati ormai da troppo tempo.
Zayn Jetha e Donald Whelan, questi i nomi dei giocatori promotori della nuova class action, hanno intrapreso le vie giudiziarie verso Raymond Bitar, Howard Lederer e Nelson Burtnick, oltre che contro la Full Tilt Ltd e le compagnie associate quali Orinic, Oxalic, Tiltware e Vantage. La citazione sarebbe già stata notificata nei giorni scorsi. Nuova tegola in arrivo quindi per la poker room irlandese. Dunque, quando sembrava che le cose stessero finalmente tornando sulla strada giusta, quando Full Tilt aveva da poco annunciato la riapertura del proprio forum, con il pagamento delle commissioni tributarie alla Alderney Gambling Control Commission per non perdere la licenza, ed in attesa che quest’ultima si pronunci sul futuro della sala di poker online e sulla effettiva legalità della propria licenza, condizione imprescindibile per il ritorno online della sala, tutto torna in alto mare.
La decisione della Alderney Commission è stata fissata per il prossimo 15 settembre, data entro la quale Full Tilt Poker dovrebbe aver definito il determinante passaggio di proprietà ad una anonima cordata di imprenditori europei.

Full Tilt Poker, iniziano i primi licenziamenti

Full Tilt Poker è ormai sull’orlo i una crisi senza via di uscita, e purtroppo sono arrivati i primi responsi negativi della room che ha licenziato i primi dipendenti negli Stati Uniti: il sito è offline oramai da diverse settimane, con l’ultimo stipendio pagato di Aprile pagato ai primi di Agosto.

Negli ultimi giorni a Full Tilt Poker è stata rinnovata la licenza secondaria da parte del KGC ed inoltre la room ha pagato i diritti di concessione e le tasse alla Alderney Gambling Control Commission (AGCC).

Per il sito americano va avanti la trattativa tra il gruppo di finanzieri europei di  Phil Ivey e i vertici della red room, ma ancora non si è arrivati alla soluzione.

Full Tilt poker, la AGCC: “Si dovranno pagare anche le tasse arretrate”

Dopo la prima udienza fallimentare dello scorso 26 Luglio 2011, torna a parlare l’Alderney Gambling Control Commission, rilasciando dichiarazioni riguardanti le tasse arretrate che Full Tilt Poker dovrebbe ancora pagare.

Stando a quanto dichiarato, Full Tilt Poker, a causa anche dei canoni scaduti, dovrebbe versare tasse per un totale di $410.000.

“Il pagamento arretrato di tali tasse da parte di Full Tilt Poker è anche nell’interesse dei giocatori, poiché avvierebbero le trattative commerciali che potrebbero portare a trovare finalmente un accordo con i nuovi investitori europei”.

L’Alderney Gambling Control Commission ha inoltre ribadito che il rinvio dell’udienza del 26 Luglio scorso è stato soltanto approvato poiché il tutto andava a favore dell’interesse dei giocatori della piattaforma che devono ancora vedere i loro conti bloccati o comunque essere risarciti in qualche modo.

Al momento, l’unica certezza su questa annosa vicenda, è che la nuova udienza si terrà entro e non oltre il 15 settembre 2011.

Full Tilt Poker, udienza rinviata per favorire giocatori

La Alderney Gambling Control Commission ha inoltrato nella giornata di oggi un comunicato stampa, nel quale vengono spiegati i motivi del rinvio dell’udienza pubblica riguardante l’ex colosso del poker online Full Tilt Poker.

In tanti attendevano delle risposte riguardo il futuro della sala di poker online irlandese Full Tilt Poker, ma come scritto nei giorni scorsi, l’udienza pubblica convocata dalla AGCC per martedì 26 luglio scorso non ha avuto luogo ed è stata rinviata a data da destinarsi.

“Come risultato della trattativa con Full Tult Poker – si legge nel comunicato stampa – si è deciso di aggiornare l’udienza in quanto ritenuto negli interessi dei clienti della poker room. Il criterio fondamentale è di permettere ai licenziatari della Full Tilt di proseguire senza ostacoli nelle trattative commercialiche potrebbero portare ad un risultato vantaggioso innanzitutto per i giocatori”.

Quindi quella ideata é stata un’azione a tutela delle operazioni finanziarie che porterebbero alla restituzione dei fondi per tutti quei giocatori che ancora aspettano, da oramai oltre 3 mesi, di riappropriarsi dei soldi presenti sugli account congelati.

Il futuro di Full Tilt Poker si decide a fine estate

Il futuro di Full Tilt Poker è ancora appeso al filo, i veri sconfitti sono purtroppo i giocatori che dovranno vivere una lunga estate d’attesa, con molti interrogativi sui fondi depositati sulla red room.

L’Alderney Gambling Control Commission (AGCC) ha dato un termine preciso: entro e non oltre il 15 settembre deciderà se revocare o meno, la licenza internazionale della casa da gioco irlandese.

Prima delle decisione di pagare 250 mila sterline per le tasse e i costi della licenza, i legali di Full Tilt Poker hanno chiesto garanzie più precise sul futuro della concessione, nel caso contrario non avrebbero pagato la somma.

I rappresentanti della red room hanno chiesto che l’audizione si celebrasse in maniera privata.

“La decisione – afferma il membro della Commission – è stata presa non in modo leggero e soprattutto nell’interesse dei clienti di Full Tilt Poker e della room stessa, per fare in modo che riprendano ulteriori trattative con potenziali investitori. Ciò potrebbe essere vantaggioso soprattutto per tutelare gli interessi dei giocatori”.

Full Tilt Poker, tutto rinviato al 15 settembre

Oggi a Londra era il tanto atteso giorno della verità, con la progammata udienza da parte dell’Alderney Gambling Control Commission (AGCC), per decidere sulla licenza di Full Tilt Poker.

Su esplicita richiesta dei legali della red room però, l’audizione è stata rinviata al prossimo 15 settembre e quindi ogni decisione definitiva verrà presa in quella data. Full Tilt Poker quel giorno dovrà presentare nuove garanzie economiche.

La richiesta dei legali della room poggia sul fatto che confidano di concludere la trattativa di vendita entro quella data. Inoltre, da Londra é trapelata la notizia secondo cui la scelta di aggiornare l’udienza è stata presa a tutela dei tantissimi players che hanno i loro conti congelati e non sanno ancora se riusciranno ad avere indietro tutti i loro soldi.

Full Tilt Poker, un futuro a tinte europee?

Il gruppo di investitori che da qualche giorno sta negoziando l’acquisto di Full Tilt Poker, potrebbe avere in agenda solo programmi per il mercato europeo del poker online.

Questa la notizia trapelata nelle ultime da una fonte non ufficiale. I loro interessi dunque, sarebbero unicamente rivolti alle compagnie britanniche ed irlandesi, tenendo fuori le parti societarie con sede dall’altra parte dell’oceano.

L’acquisto comprende la famiglia di compagnie del Regno Unito e Irlanda, incluse la compagnia di marketing e tecnologia Pocket Kings e, ovviamente, la licenza della Alderney“. Queste le parole che sono state riportate du una testata britannica aggiungendo “niente a che fare con le attività negli Stati Uniti“.

Sempre la stessa fonte, avrebbe inoltre rivelato che lo studio legale londinese Jeffrey Green Russell tutelerà Full Tilt Poker nella negoziazione così come nell’udienza pubblica che la Alderney Gambling Control Commission terrà la prossima settimana, a Londra, sul futuro della famosissima poker room.

Full Tilt Poker: a breve parte la causa civile?

Il giorno X sta per arrivare anche per Full Tilt Poker: entro questo venerdì infatti, tuti i giocatori che si sono visti congelare i propri conti dopo il black Friday, potranno presentare causa civile contro il Dipartimento di Giustizia Statunitense di New York.

Questa é l’ennesima puntata del famoso Black Friday del mese di aprile, giorno in cui il Governo Federale bloccò tutti i conti presenti nelle room incriminate, considerato denaro sporco dalla AGCC, probabilmente usato per fini illeciti.

Per questo la più famosa poker room sino ad oggi non ha ancora potuto rimborsare i propri giocatori.

In molti però, ora starebbero seriamente pensando di presentare causa civile e in loro soccorso è venuta adesso la Poker Players Alliance, che attraverso il proprio team di avvocati, spiegherà ai giocatori quali sono le difficoltà e i problemi relativi ad avviare una causa del genere.