La classifica delle poker rooms più frequentate

E’ sempre in crescita il traffico nell’etere per le poker rooms estere, che cominciano a trarre benefici dal ritorno a casa dei tanti giocatori dopo il mese trascorso alle World Series of Poker. Nell’ultima settimana infatti, l’incremento registrato é stato del 3,4%.

Un contributo importante è arrivato dai giocatori europei che persa la room di Full Tilt Poker sono andati alla ricerca di nuove per poter tornare a giocare. Più di tutti, ha beneficiato di questa migrazione Pokerstars, che inizia così ad uscire dal tunnel in cui era caduta dopo il tristemente famoso black friday.

Con il crollo di Full Tilt Poker, tutto è però cambiato. Ad esempio, anche PartyPoker e iPoker Network, precedentemente al terzo e al quarto posto della classifica delle rooms più trafficate, sono salite di un gradino con il ritorno di PartyPoker tra le prime due poker rooms virtuali al mondo: non accadeva dal lontano 2007.

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Full Tilt Poker, entro fine mese si torna online?

Giungono notizie confortanti dal Regno Unito in merito alla nota vicenda della licenza per Full Tilt poker, che sta tentando in ogni modo di rimborsare i giocatori americani, condizione necessaria  per ritornare online con la propria sala.

Come si ricorderà, la commissione di controllo sui giochi online della Gran Bretagna, nelle scorse settimane, bloccò la licenza operativa per Full Tilt Poker, con sede presso l’isola di Alderney, nel canale della Manica. La Alderney Gambling Commission Control ritenne che per la poker room irlandese ci fossero più i requisiti per continuare ad offrire in piena sicurezza i suoi servizi di gioco per tutti i clienti britannici, in merito alla mancata solvenza verso i giocatori statunitensi. Adesso, a lanciare un salvagente per la poker room, è intervenuta una cordata di imprenditori europei che, investendo su Full Tilt, dovrebbero accellerare il risanamento dei debiti con questi giocatori.

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Il CEO di Full Tilt Poker destituito dalla carica di guida della Red Room

Il CEO di Full Tilt Poker, Ray Bitar, é stato destituito dall’incarico di guidare la Red Room. Questo, almeno, stando a quanto riportato da wickedchopspoker.com: il portale specifica che il provvedimento sarebbe accaduto domenica scorsa, a causa della forte pressione dei nuovi investitori.

La motivazione di tale atto trova la sua spiegazione nel fatto che i nuovi acquirenti della società, non vogliono identificarsi ed essere identificati con qualcuno che é stato incriminato dal dipartimento di Giustizia USA. Inoltre, sempre secondo quanto riferito da alcuni dipendenti della compagnia, non risultatno esserci comunicazioni di Bitar dalla scorsa domenica.

Sempre stando a voci interne a FTP, si apprende la notizia secondo cui l’Alderney Gambling Control Commission (AGCC), potrebbe riattivare la licenza a breve, forse già da domani. Molto prima, dunque, del 26 luglio, data in cui era in cui era stata fissata l’audizione.

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Full Tilt Poker: anche la Francia sospende la licenza

L’Arjel, ente che regola il gioco in Francia, ha sospeso la licenza a Rekop Limited, società controllata da Full Tilt Poker, a seguito della sentenza di distacco imposto dall’Alderney Gambling Control Commission, mercoledì scorso. Il sito Fulltiltpoker.fr pur essendo ancora online non è accessibile.

Nel comunicato ufficiale, l’Arjel ha reso noto che il provvedimento è stato preso “al fine di ottenere nuove garanzie finanziarie“. Le autorità francesi hanno inoltre dichiarato che “sono in corso trattative con i responsabili del sito” ma che allo stesso tempo ritengono opportuno un rifinanziamento, necessario per tutelare l’interesse dei giocatori francesi. Al momento non risulta programmata nessuna audizione nelle prossime settimane.

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Usa, poker sotto inchiesta: cadono le responsabilità civili?

Clamorosa indiscrezione proveniente da New York, precisamente dal Dipartimento di Giustizia di Manhattan: i procuratori che stanno indagando contro i vertici di PokerStars.com, Full Tilt Poker, Absolute Poker e UB.com, sarebbero intenzionati a cancellare le responsabilità civili (multe e richieste di risarcimento danni) dei quattro siti.

Rimarrebbero invece inquisiti, a livello penale, i titolari delle rooms già rinviati a giudizio lo scorso aprile. In ballo, lo ricordiamo, ci sono circa 3 miliardi di dollari.

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