Strategie Poker: quando utilizzare lo Slow Play

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Se il bluff è una delle componenti fondamentali del Poker, lo Slow Play rappresenta certamente una delle tecniche più efficaci per riuscire a realizzare i massimi profitti quando siamo certi di avere una mano molto forte.

“Slow playing” significa “giocare lentamente”, e quindi gestire la propria mano puntando poco o limitandosi a chiamare i bet degli altri poker players per riuscire a dare l’impressione di non avere un punto molto forte ma che in realtà noi sappiamo bene avere numerose chances di vittoria.

Solitamente si adotta questa tecnica proprio per confondere le idee degli avversari e riuscire a farli rimanere in gioco nella mano, guadagnando così il maggior numero di chips possibile.

Per fare in modo che questa tattica di gioco ci dia i suoi frutti nel lungo termine, dobbiamo riuscire a riconoscere le situazioni e gli avversari contro cui adottarla.

  • Mano molto forte: è importante essere certi di avere ottime carte per giocare in slow play, sia pre-flop che post-flop, in quanto se concediamo la possibilità agli avversari di vedere carte gratis o a poco prezzo dobbiamo avere la sicurezza che non abbiano una mano migliore della nostra o che comunque il progetto che loro stanno inseguendo abbia un valore più basso del nostro;
  • Avversari chiusi: se al nostro tavolo ci sono molti giocatori solidi e che tendono a foldare facilmente di fronte a un rilancio, dobbiamo calibrare le puntate in modo da riuscire a mantenerli coinvolti nella mano e aumentare così il valore del piatto;
  • Pot: quando ci sono molte chips in gioco, troveremo più players disposti a chiamarci e rimanere nella mano, quindi – a meno che il nostro punto non sia una scala reale – potremmo rischiare che qualcuno chiuda un punto più alto del nostro. Assicuriamoci quindi di avere la possibilità di foldare nel caso sia necessario senza mettere a repentaglio l’esito della partita.

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