La tabella di Sklansky

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Nel mondo del Texas Hold’Em esistono diverse tipologie di gioco, differenti a seconda delle strategie adottate da questo o da quel player e che si adattano alla perfezione sulla persona, definendone molto spesso anche il carattere di gioco, aspetto fondamentale per riuscire ad avere la propria importanza sul tavolo. Uno dei fondamenti che sta alla base di tutto questo discorso, di molto più alto livello, è la tabella di Sklansky.


La tabella di Sklansky prende il nome dal suo creatore ovvero David Sklansky. Nato nel 1947 a Teaneck le sue capacità di matematico applicate al gioco del poker gli hanno permesso di effettuare diversi studi sulle possibili strategie nonché sulla creazione della omonima tabella e di enunciare un personale teorema fondamentale per i giocatori di poker:

“Ogni volta che giochi una mano diversamente da come l’avresti giocata se avessi potuto vedere tutte le carte dei tuoi avversari, vincono loro; e ogni volta che giochi la tua mano nello stesso modo in cui avresti giocato se avessi potuto vedere tutte le loro carte, loro perdono. Viceversa, ogni volta che gli avversari giocano le loro mani diversamente da come avrebbero fatto se avessero potuto vedere tutte le tue carte, tu vinci; e ogni volta che giocano le loro mani nelle stesso modo in cui avrebbero giocato se avessero potuto vedere tutte le tue carte, tu perdi”

Tornando al concetto di tabella questa raccoglie tutte le possibili giocate “vincenti” in 8 gruppi in cui sono raccolte 72 starting hands. Per starting hands si definiscono le due carte che ci vengono consegnate ad inizio partita prima ancora che avvenga il primo giro di flop. Questa coppia ci carte in nostro possesso, secondo Sklansky, avrà un valore differente a seconda della posizione del tavolo e proprio secondo questo potenziale il matematico-giocatore ha raccolto le starting hands in 8 gruppi di importanza.

Le regole dettate da Slansky risultano molto precise, e spesso si adattano a come il gioco si sta producendo durante un partita. In via molto più generale, considerando che non vi siano particolari raise, viene suggerito di giocare le starting hands dei primi 4 gruppi solo ed esclusivamente se ci si trova in una posizione iniziale; nel caso in cui invece ci si dovesse trovare in una posizione centrale si possono aprire le giocate anche appartenenti al 5 e al 6 gruppo; infine se ci dovessimo trovare nelle posizioni finali allora a quel punto potremmo rischiare di giocare anche delle coppie di carte appartenenti anche agli ultimi due gruppi.

La tabella di Sklansky, che potrete visionare qui di seguito, va solo presa come un possibile spunto di gioco e non permette vittorie assicurate. Sicuramente può indicarci con quali carte poter andare a vedere un ipotetico call o piazzare un interessante raise che può farci vincere il pot.

  • Gruppo 1: AA, KK, QQ, JJ, Aks
  • Gruppo 2: TT, AQs, AJs, KQs, AK
  • Gruppo 3: 99, JTs, QJs, KJs, ATs, AQ
  • Gruppo 4: T9s, KQ, 88, QTs, 98s, J9s, AJ, KTs
  • Gruppo 5: 77, 87s, Q9s, T8s, KJ, QJ, JT, 76s, 97s, Axs, 65s
  • Gruppo 6: 66, AT, 55, 86s, KT, QT, 54s, K9s, J8s, 75s
  • Gruppo 7: 44, J9, 64s, T9, 53s, 33, 98, 43s, 22, Kxs, T7s, Q8s
  • Gruppo 8: 87, A9, Q9, 76, 42s, 32s, 96s, 85s, J8, J7s, 65, 54, 74s, K9, T8, 43

Legenda: A = Asso, K = Re, Q = Donna, J = Jack, T = 10, s = stesso seme, x = qualsiasi carta.

5 commenti su “La tabella di Sklansky”

  1. “…differenti a seconda delle strategie adottate da questo o da quel player…”
    Da questo o da quel player?? Ma è così difficile scrivere “GIOCATORE”??

    Rispondi

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