Il mondo dei giochi non conosce crisi

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Il mondo va a rotoli, la crisi economica continua a flagellare il pianeta, mettendo a rischio investimenti e risparmi, ma gli amanti del gioco non si lasciano spaventare e continuano a tentare la sorte. Intanto i Monopoli di Stato sorridono nel rendere noti i dati relativi alle entrate del mese di maggio e, più in generale, ai primi cinque mesi dell’anno in corso, a conferma di come il gioco faccia ormai parte della quotidianità di molti italiani.

Nel solo mese di maggio, i giochi hanno portato nelle casse dello Stato la bellezza di 4,3 miliardi di euro, appena uno in meno del mese precedente, quando le vacanze pasquali avevano dato una grossa mano alle entrate. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno siamo a +9,52%, il che dimostra quanto la legalizzazione del Poker Sportivo abbia influito sulla crescita.

La regina dei giochi continua ad essere la Slot Machine, con un introito totale per le casse dei Monopoli di Stato pari al 46,1% del totale (che tradotto in soldoni fa più di 2 milioni di euro). Seguono le Lotterie ed i Gratta e Vinci con il 17% (corrispondente a (741 milioni di euro), mentre il terzo gradino del podio è occupato dal Lotto con 479 milioni di euro e l’11% della raccolta globale.

Bene anche le Scommesse Sportive, capaci di raccogliere nell’ultimo mese qualcosa come 420 milioni di euro, mentre il Superenalotto porta nelle casse dello Stato 206 milioni. Crescono le entrate relative agli Skill Games ed in particolare al Poker Sportivo con 200 milioni incassati nel solo mese di maggio, per un totale giornaliero che raggiunge i 5,7 milioni nei primi cinque mesi dell’anno. A chiudere la lista delle entrate, ci sono poi le Scommesse Ippiche con 172 milioni ed il Bingo con 120.

Insomma, come detto in precedenza, il gioco sta facendo la felicità dell’erario con 21,9 miliardi di euro incassati da inizio anno, il che significa una prospettiva di guadagno pari a 52,6 miliardi per il 2009, ammesso che da qui in avanti ci si mantenga sulle stesse cifre. Non male in tempo di crisi, no?

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