Luca Pagano è uno dei campioni italiani del poker mondiale tra i più conosciuti, si rivela a Poker Mondiale per la prima volta. Vi consigliamo di immergervi in questa esclusiva intervista e ringraziamo Luca per la disponibilità.
1- Chi è Luca Pagano?
Sono una persona come tante altre, solo che ho scelto una professione “particolare”, quella di giocatore professionista di poker e al tempo stesso di imprenditore in questo ambito. Per il resto ho le passioni che hanno molti giovani della mia età, tra le quali quella dell’informatica e perchè no, della politica.
2- Come hai iniziato a giocare a poker?
Ho iniziato ormai (purtroppo…) molti anni fa, quasi per caso. Con amici mi trovavo in un casinò e dal momento che i normali giochi di una sala non mi piacciono molto, sono stato attirato da un tavolo verde con un dealer che stava insegnando il Texas Hold’em. Mi sono avvicinato e da allora… non ho piu’ smesso!
3- I tuoi più importanti successi?
Come giocatore di poker i maggiori successi li ho ottenuti all’EPT (European Poker Tour)
4- Cos’è il poker per te?
Prima di tutto una passione, altrimenti non sarei riuscito a giocare per così tanto tempo e ad arrivare dove sono arrivato. Con il tempo però è diventato anche il mondo nel quale mi sono voluto cimentare come imprenditore. Quindi il poker, ora come ora, è diventato un lavoro a 360°.
5- Sei molto attivo non solo come giocatore ma anche come organizzatore e promotore di eventi e progetti che riguardano il poker, tieni tue rubriche su siti di poker e conduci Poker1Mania con Giacomo Valenti, è l’enorme passione che hai che ti spinge a tutti questi impegni?
Si infatti, come detto mi sto impegnando ormai da diversi anni nel settore poker che ormai è diventato un vero e proprio settore lavorativo, che impiega un numero crescente di persone e che produce fatturati importanti. Un mercato vero e proprio potremmo dire. Organizzo tornei, lavoro moltissimo su internet, curo molto le public relations e mi dedico al commento televisivo del poker. Ma sicuramente se non ci fosse la passione a sostenermi avrei già mollato perché, anche se può sembrare strano a chi non conosce questo mondo, la pressione psicologica e nervosa è davvero tanta.
6- Meglio giocare online o live?
Sono due modalità di gioco completamente diverse. Io le pratico entrambe, l’online ha i suoi vantaggi: ovviamente la comodità di giocare da casa, in qualsiasi momento e con un’offerta costante di tornei; inoltre è un tipo di gioco molto più rapido. Tuttavia nell’online manca il contatto umano e questo è un limite sia dal punto di vista tecnico che di quello della socializzazione e del divertimento, che sono aspetti altrettanto importanti.
7- Qual’è il tuo stile di gioco?
Sono quello che in gergo si definisce un giocatore “tight aggressive”, ovvero gioco un numero limitato di mani, selezionando solo le più forti, ma quando entro in gioco lo faccio in maniera aggressiva. In sostanza non sono un giocatore per dire così “spettacolare” ma molto “solido”.
8- Sei sponsorizzato da PokerStars, com’è il tuo rapporto con loro? Cambieresti mai poker room?
Fondamentalmente sono nato come giocatore professionista con PokerStars. L’essere membro del Team Pokerstars Pro mi ha aiutato molto, non solo economicamente, ma mi ha messo nella condizione di disputare tornei importanti, di girare il mondo e di entrare in contatto con i più famosi giocatori internazionali, di conoscerli, di approfondire gli aspetti tecnici e magari anche di rubare qualche segreto. Nel tempo Pokerstars è diventato un partner fondamentale anche per la mia attività di organizzatore di eventi, tant’è che da quest’anno è lo sponsor ufficiale sia del campionato della FITH (Federazione Italiana Texas Hold’em) sia dell’Italian Poker Tour, una serie di eventi che organizzo nei vari Casinò d’Italia.
9- Un giocatore che ammiri?
Mi piace molto Daniel Negreanu, del quale sono molto amico. Inoltre ammiro Jennifer Harman, anche lei mia grande amica. Inoltre trovo che siano dei grandi giocatori! Dario Minieri, amico, è forse il talento più’ importante in circolazione.
10- La donna più bella del Poker mondiale?
Qui si rischia di fare torto a qualcuno, per cui…no comment!
11- Tradiresti la tua donna per il poker?
Qui invece si rischia grosso! In verità credetemi è molto importante saper distinguere gli ambiti della propria vita: una cosa è il poker (sia come gioco/passione che come lavoro), un’altra la famiglia, l’amore, gli amici…
12- Il poker cambia la vita?
Nel mio caso devo dire che l’ha cambiata, nel senso che è diventato la mia professione. Se non fossi entrato in una sala da gioco e avessi conosciuto il poker oggi probabilmente farei altre cose e sarei forse una persona diversa. Però è fondamentale tenere i piedi per terra e non lasciarsi travolgere da facili successi. A volte un facile successo iniziale, un eccesso di entusiasmo o di self confidence possono avere conseguenze disastrose, se di base non c’è una forte disciplina personale. Per questo bisogna sapersi gestire, programmare la propria vita anche guardando al di fuori dell’attività di giocatore.
13- Come vedi il gioco del poker oggi in Italia?
Un fenomeno in continua ascesa, i numeri sia dell’online sia del gioco dal vivo lo testimoniano: più di 10 milioni di italiani che ammettano di aver sperimentato questo gioco almeno una volta. In Italia ormai c’è un’offerta vastissima di tornei e di circoli. Come detto è diventato un mercato vero e proprio, con numeri incredibili e in continua crescita. Molto di questo successo è dovuto alla televisione, che ha proposto questo gioco nella formula ideale, ovvero quella del torneo.
14- Poker e dipendenza, che ne pensi?
Sotto certi aspetti un po’ di rischio c’è, soprattutto in soggetti meno preparato dal punto di vista della disciplina interiore. Molti studi di psicologia lo attestano. Tuttavia se si parte con l’idea che prima di tutto questo è un gioco e che in quanto tale deve essere alimentato dalla passione, si inizia con il piede giusto. Inoltre la formula torneo, ovvero una formula in cui al massimo si perde la quota di iscrizione (tra l’altro limitata per legge almeno per quanto riguarda il gioco online), è particolarmente adatta per limitare il rischio dipendenza e fare comprendere il giusto approccio a questo gioco.
15- Progetti futuri?
Come giocatore, a breve un buon risultato alle WSOP (World series of poker, un vero campionato del mondo che si svolge ogni anno a Las Vegas), che ancora manca nel mio palmares.
Come imprenditore, mi auguro un bel risultato da parte dell’IPT che sta per iniziare ai primi di giugno a Sanremo.
Come Luca Pagano? Beh un po’ di relax e una buona vacanza!
16- Cosa consigli a chi vuole iniziare a giocare a poker?
Per prima cosa di divertirsi giocando. Poi se c’è la passione e si vuole crescere nel gioco, per prima cosa cercare di capire quale tipologia di gioco è più adatta al nostro stile (torneo, sit&go, dal vivo oppure on line…). Ma soprattutto disciplina, disciplina e ancora disciplina: imparare a gestire le emozioni, sia nei momenti positivi sia in quelli negativi (in particolare quando si riceve il colpo sfortunato, la cosiddetta “bad beat”). Infine disciplina anche nel gestire le proprie risorse economiche. Ultimo ma non meno importante, la lettura di qualche buon libro sul poker!
17- Ci confessi un tuo desiderio?
Il desiderio di ogni giocatore professionista, un trofeo EPT e un braccialetto WSOP!
18- Una emozione che ricordi in particolare di un evento di poker dal vivo?
Una delle piu’ belle emozioni e’ stato quando alla Gran Finale di Montecarlo, rimasti in 22 giocatori di 850 iniziali, ho avuto il piacere di giocare al tavolo con mio padre, un po’ come nel film “Le regole del gioco”. Sicuramente una soddisfazione e un’emozione personale molto molto speciale!
19- Abbandoneresti mai il poker?
Chi può dirlo, nella vita tutto può succedere! Ma al momento sicuramente no, è una parte importante della mia vita, alla quale ho dedicato molto tempo e fatica e che mi ha dato in cambio tante soddisfazioni, sia come giocatore sia come imprenditore. E poi mi diverto ancora parecchio!
20- Che rapporto hai con i tuoi fan?
Un ottimo rapporto, ricevo moltissime email e contatti su facebook. Sono soprattutto ragazzi giovani che si stanno avvicinando al gioco e ai quali sento di poter dare alcuni consigli importanti. Vorrei poter dedicare loro più tempo, ma a volte gli impegni di lavoro sono veramente tanti. Voglio approfittare di questo spazio per ringraziarli tutti e per dire loro di non smettere di seguirmi, perché la loro passione mi stimola ad andare avanti e migliorarmi ogni giorno.
[Intervista esclusiva di Luciana Cameli per Poker Mondiale]
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