
Da qualche tempo stanno facendo il giro del web le dichiarazioni al vetriolo dell’ex campione del mondo Joe Hachem, che ha conquistato il titolo nel 2005, in merito alle nuove ‘star’ del gioco.
Doyle Brunson ci ha lasciato qualche giorno fa. E il tempo che passa non fa altro che acuire la sensazione che il mondo del poker ha perso il suo simbolo … Leggi il resto

Da qualche tempo stanno facendo il giro del web le dichiarazioni al vetriolo dell’ex campione del mondo Joe Hachem, che ha conquistato il titolo nel 2005, in merito alle nuove ‘star’ del gioco.
Ha lottato contro un tumore ma la sua grande passione è il tavolo da gioco, ed ora nonostante le sue condizioni non siano del tutto ottimale ha deciso di rimettersi … Leggi il resto
Probabilmente è l‘età che avanza e comincia a farsi sentire. Oppure è solamente una questione di carattere e di gusto. Fatto sta che Doyle Brunson – l’ultrasettantenne leggenda del poker … Leggi il resto
Non esce spesso dal suo “buen retiro” texano: eppure, a 78 anni suonati, quando si siede al tavolo verde, lotta in mezzo alle nuove leve del poker mondiale, dopo aver … Leggi il resto
Il grande giocatore di poker americano, Doyle Brunson, è tornato sui suoi passi, scegliendo di presentarsi al day 1A del Main Event alle Wsop 2011. “Texas Dolly” infatti, aveva dichiarato … Leggi il resto
Dopo Phil Ivey, un’altra leggenda vivente del Poker, Doyle Brunson, ha dichiarato che non parteciperà al prossimo Main Event delle WSOP 2011. Un evento finale che sarà orfano dunque, di … Leggi il resto
“Ci sono alcune cose che proprio non si mischiano fra loro: il vino e il whiskey, la concentrazione e la musica ad alto volume, il poker e la superstizione”. Secondo … Leggi il resto
Phil Ivey e Doyle Brunson hanno espresso tutti i loro dubbi e la loro amarezza per una situazione che sembra precipitare a vista d’occhio: sembrano infatti finiti i bei tempi in cui il casinò Bellagio straripava di poker players e i tavoli cash high stakes di Las Vegas erano la meta preferita di tutti i giocatori di poker.
Adesso gli sfavillanti high stakes di Sin City vivono un momento di declino, persino la celebre Bobby’s Room in molti giorni somiglia più ad un deserto che ad una sala da gioco.
Si è da poco conclusa un’altra edizione di successo del Main Event al World Series of Poker, ed è quindi ora di tirare un paio di somme e spulciare tra le curiosità di quest’anno.
Per iniziare, partiremo con il vincitore, il canadese Jonathan Duhamel, il sesto non statunitense in ordine di tempo ad aggiudicarsi la vittoria dell’evento: prima di lui c’erano stati l’inglese Mansour Marloubi nel 1990, l’irlandese Noel Furlong nel 1999, lo spagnolo Carlos Mortensen nel 2001, l’australiano Joe Hachem nel 2005 e per finire il danese Peter Eastgate nel 2008.
Nella serata di Lunedì Erik Seidel e Dan Harrington sono stati introdotti nella prestigiosa Poker Hall of Fame con una cerimonia ufficiale al Rio Casinò di Las Vegas: i due poker players sono quindi ora a tutti gli effetti i due nuovi membri di questa ristretta cerchia di eletti.
La cerimonia è avvenuta all’interno del Penn and Teller Theater di fronte a centinaia di spettatori, tra cui non mancavano i volti noti dei tavoli verdi, quali i celebri Phil Hellmuth e Doyle Brunson.
Dopo la nomina di Dan Harrington ed Erik Seidel come nuovi membri della Poker Hall of Fame, la community del web si è scatenata in commenti a riguardo di questi due eletti: anche Howard Lederer ha voluto dire la sua in merito, esprimendo anche un pizzico di polemica, in quanto avrebbe voluto vedere Phil Ivey tra i nominati di quest’anno.
Queste le parole del celebre professore del poker: “Tutti coloro che hanno avuto modo di seguire un po’ la scena del poker in questi ultimi dieci anni di certo avranno notato che Phil Ivey è uno dei più talentuosi campioni mai esistiti“.
Un tempo tutti i giocatori di poker cash di Las Vegas frequentavano la Bobby’s Room, ma ora sembra che il mixed game da 200/400 dollari di scena alla Ivey’s Room dell’Aria Casinò sia la versione moderna del celebre Bellagio Big Game.
Il gioco nella Ivey’s Room è un po’ più raccolto rispetto a quello del passato, ed inoltre i giocatori seduti ai tavoli hanno un’età media inferiore rispetto a un tempo, ma il sapore che si respira nella poker room è – a detta dei presenti – davvero piacevole.
Il Team della leggenda del poker Doyle Brunson accoglie nella sua famiglia due nuovi membri: stiamo parlando di David Sands e Daniel Kelly, che si sono guadagnati il posto in squadra a suon di risultati.
Entrambi infatti sono riusciti a stupire il buon Doyle con le loro brillanti performances a Las Vegas allo scorso World Series of Poker.